I progetti di sviluppo in linguaggio Java non mancano ma la maggior parte di essi è destinato al fallimento a causa della penuria di programmatori preparati e dei costi elevati dovuti ai compensi richiesti da chi ha le necessarie competenze. Mar …
I progetti di sviluppo in linguaggio Java non mancano ma la maggior
parte di essi è destinato al fallimento a causa della penuria di
programmatori preparati e dei costi elevati dovuti ai compensi
richiesti da chi ha le necessarie competenze. Mark Driver,
responsabile delle ricerche del Gartner Group, ritiene che nel mondo
ci sono circa due milioni e mezzo di programmatori Java ma che meno
di un terzo di loro è veramente in grado di padroneggiare questo
linguaggio. Tutti gli altri sono classificati nelle categorie degli
autodidatti e dei fuoriusciti delle università, con poca esperienza
in azienda. Dal punto di vista dei salari, costa tre volte di più
assumere e soprattutto convincere a restare un bravo programmatore
Java che uno esperto in Microsoft Visual Basic. Il problema, conclude
l’analista è che le aziende devono rendersi conto del ruolo assunto
da Java nell’e-business, come linguaggio complementare e non
alternativo a quelli dell’ambiente Microsoft. Almeno metà dei
progetti on line coinvolge Java in una qualche misura, ma il 70% di
essi non vedrà la luce per la mancanza di personale qualificato. Per
questo motivo è lecito attendersi che le grandi organizzazioni
aziendali finiranno per orientarsi maggiormente verso Java, mentre le
aziende più piccole opteranno per piattaforme di sviluppo più
economiche e conosciute. L’ubiquità di Java dal punto di vista dei disposi
tivi
supportati offre tra l’altro il vantaggio di poter riutilizzare gli
stessi programmatori in progetti più diversificati.





