It: i possibili costi di una crisi globale

Un rallentamento del mercato potrebbe costare oltre 150 miliardi di dollari in mancati investimenti. Queste sono le previsioni di Idc in merito alle ricadute internazionali di una crisi nel settore Ict.

Secondo l’istituto di ricerca Idc, un eventuale rallentamento dell’economia europea potrebbe costare caro al mercato dell’information technology. Se la crisi dovesse estendersi anche al di là dell’Atlantico (e del Pacifico), il mercato mondiale del computer potrebbe perdere 150 miliardi di dollari in mancati investimenti. Per Idc una crisi seria e generalizzata andrebbe a incidere pesantemente sulla spesa informatica e sulle nuove tecnologie. I ricercatori della stessa società non sembrano particolarmente ottimisti sulle prospettive economiche dell’Europa occidentale in particolare. Nello scenario più pessimistico tracciato per le attuali proiezioni, il rallentamento porterebbe a una riduzione su scala mondiale degli invesimenti tecnologici tra il 2001 e il 2003. La contrazione potrebbe appunto superare i 150 miliardi di dollari, 50 dei quali attribuibili ai mancati contratti con imprese europee, la cui spesa complessiva crescerebbe nel 2001 di appena il 7,9%. Ma questa è l’eventualità peggiore. In realtà, la crescita media calcolata da Idc appare più ottimistica di altre e si attesta su un più 11% per quest’anno. Nell’annuale Holway Report, pubblicato dalla società Ovum, si legge invece che la domanda di prodotti informatici resterà modesta per altri tre anni almeno, anche per mancanza di reali stimoli tecnologici.

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