It e consulenza nella Bi di Laviosa

Chimica / Poter contare su dati unici e facilmente fruibili era fondamentale per la Pmi livornese, sulla cui decisione ha pesato il fattore umano

Un’azienda italiana medio-piccola, però con le complessità tipiche di una grande. In breve, il quadro di Laviosa Chimica Mineraria (circa 50 milioni di euro di fatturato e 150 dipendenti), società livornese, con uffici e stabilimenti anche nel cagliaritano, che ha come core business la trasformazione di minerali argillosi, in particolare la bentonite, roccia di origine vulcanica utilizzata in numerose applicazioni (fusione dei metalli, vernici, piastrelle, carta, chiarificazione dei vini e altro ancora). Proprio la copertura di molteplici settori industriali (l’esportazione tocca più di cento nazioni con un portafoglio di oltre 1.500 clienti) e, di conseguenza, l’esigenza di analizzare al meglio i propri dati, ha spinto Laviosa ad adottare, qualche anno fa, una soluzione di Business intelligence.


Una scelta in previsione futura


«Il sistema informativo che utilizzavamo da circa vent’anni era cresciuto nel corso del tempo con adattamenti successivi, tagliati a misura di utente – spiega Mauro Natali, controller di Laviosa -. Ciò che serviva, invece, era un dato unico e fruibile, ma un cambio di software gestionale avrebbe avuto un impatto troppo gravoso a livello organizzativo». La società ha, quindi, optato per migliorare la reportistica al fine di approfondire i processi di analisi.


La selezione per individuare il software da adottare ha preso le mosse da alcune considerazioni di base. «Il vendor di riferimento – riprende Natali – doveva essere caratterizzato da una struttura solida e garantirci un prodotto flessibile, nel caso si fosse deciso successivamente di cambiare il gestionale. Allo stesso tempo, la tecnologia doveva essere affidabile e potente, dando risalto alla velocità del dato. L’applicativo avrebbe dovuto garantirci l’inserimento e la consultazione dei dati via Web, non limitarsi ai processi a flusso. Non ultimo, il costo doveva rientrare nel budget». Per la decisione finale, sono stati valutati i diversi punti di vista presenti in azienda. «Il responsabile It propendeva per una soluzione ad approccio semplice, che potesse fornire risultati già nel breve periodo – prosegue Natali -, mentre io puntavo più su un cruscotto con percorso già costruito». In breve, scartata Business Objects (secondo Laviosa debole dal lato Web) e OutlookSoft (inizialmente preferita da Natali), la scelta è caduta su Hyperion, in un confronto di vedute che il manager considera positivo. Molto hanno pesato il fattore costo e la consulenza del partner Exstone. «Il contatto umano conta – aggiunge Natali -, soprattutto in una Pmi, caratterizzata da risorse limitate. A volte si fatica per portare avanti nuovi progetti e la figura del consulente diventa importante». Anche se il rischio è che vendor e system integrator abbiano un atteggiamento «troppo commerciale – dice Natali -. Dal momento dell’acquisto all’entrata in funzione del software di Business intelligence è passato quasi un anno. Un lungo intervallo dovuto a problemi interni ma anche al fatto che lo strumento è articolato e la sua complessità non ci era stata prospettata. Prima di questo progetto, poi, non mi ero mai interfacciato in modo approfondito con l’It». Una critica nemmeno troppo velata, dunque, quella del controller di Laviosa: «I fornitori sanno quanto una Pmi non possa materialmente essere competente in tutti i campi; sanno che solo a percorso intrapreso se ne capiscono realmente gli ostacoli. Anche per noi, inizialmente è stato difficile stabilire esattamente cosa volevamo». Laviosa ha incontrato difficoltà principalmente nell’installazione di Hyperion Analyzer (per la rappresentazione grafica dei principali indicatori). «Abbiamo avuto molti tempi morti – precisa Irene Scala, che fa parte del team It di Laviosa -, problemi di diagnosi e di performance, ma Hyperion ci ha supportato» e, da fine 2004, il software è a regime, con la creazione di diversi cubi, in primis quello delle vendite e, come ultimo arrivato, quello per l’analisi dei materiali.


«Sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti – conclude Natali -. Inizialmente, era stata valutata anche l’ipotesi di un “software su misura”, ma rimango convinto che, per una Pmi, partire da una lavagna bianca e personalizzarla sia stressante. Se, invece, al contrario, avessimo optato per una soluzione a struttura rigida, avremmo potuto incappare in due scenari differenti, uno positivo, cioè tempi più brevi, ma l’altro molto negativo, vale a dire errori nell’analisi. Complessivamente, ritengo di aver fatto la scelta migliore».


La supply chain rientra tra i progetti in corso in Laviosa, così come il Business performance management, per il quale saranno creati dei cruscotti direzionali basati su un’analisi multidimensionale. Nel primo caso, invece, è stata implementata un’applicazione che mensilmente consente al responsabile degli acquisti di determinare il consumo di materiale dei 12 mesi successivi e, in base alle giacenze e ai tempi di approvvigionamento, di valutare la copertura per ciascuno di essi. Fino a oggi i riordini venivano gestiti principalmente in base ai trend storici. Con l’introduzione della Business intelligence, il processo di determinazione dei consumi futuri avviene attraverso due step: revisione del forecast delle vendite e simulazione sulla distinta base.


I progetti in corso


La supply chain rientra tra i progetti in corso in Laviosa, così come il Business performance management, per il quale saranno creati dei cruscotti direzionali basati su un’analisi multidimensionale. Nel primo caso, invece, è stata implementata un’applicazione che mensilmente consente al responsabile degli acquisti di determinare il consumo di materiale dei 12 mesi successivi e, in base alle giacenze e ai tempi di approvvigionamento, di valutare la copertura per ciascuno di essi. Fino a oggi i riordini venivano gestiti principalmente in base ai trend storici. Con l’introduzione della Business intelligence, il processo di determinazione dei consumi futuri avviene attraverso due step: revisione del forecast delle vendite e simulazione sulla distinta base.

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