Iptv, l’Italia insegue la Francia

La Penisola si presta allo sviluppo della tv via Internet che al momento vede un grande sviluppo in Francia

Declino del mezzo televisivo e un uso crescente di Internet come mezzo di
intrattenimento. Il mercato della IpTv, la televisione via Internet è un settore
molto promettente soprattutto nei Paesi dove non c’è stato un consistente
sviluppo della trasmissione via cavo, come in Italia, e dove, al contrario,
esiste una buona penetrazione dell’Adsl di ultima generazione. Questo è quanto è
emerso dal Convegno Tv su Banda larga organizzato da Ibts In
Francia la Iptv è già una realtà
– ha dichiarato Peter Kruger,
responsabile internazionale distribuzione video on line di Tiscali – già dal
prossimo anno lo diventerà anche in altre nazioni europee, Italia compresa. E il
nostro Paese ha tutte le possibilità di diventare il secondo mercato del Vecchio
Continente, appunto dopo la Francia, offrendo un alternativa reale al digitale
terrestre”
.


L’IpTv potrebbe quindi costituire un’importante evoluzione
della comunicazioni sia per quando riguarda il settore consumer sia per quello
aziendale, creando possibilità di grandi cambiamenti nel mercato delle
comunicazioni e delineando nuove possibilità di business per gli operatori e per
i creatori di contenuti. “In tale contesto, la differenza sarà fatta dai
contenuti che sapranno offrire un’alternativa ai broadcast tradizionali

ha affermato Salvo Mizzi, presidente Ambiente Digitale -. Quello dei
contenuti non è solo un segmento merceologico
: può infatti
rappresentare un settore di competenze che rendono l’offerta più interessante
portando a una cultura dei contenuti stessi. La sfida si giocherà sui
“content” abilitati dalle nuove tecnologie, fatti da nuove figure e
professionali che creano contenuti ma che conoscono anche la tecnologia. Se da
un lato la IpTv replica il modello televisivo basato sull’intrattenimento, per
il momento legato ad un’offerta premium (film e sport), dall’altro la banda
larga è uno strumento perfetto per la tv d’impresa o per tutta quella fascia di
contenuti che non trovano spazio nei canali tradizionali“
.


Anche se le aziende non hanno ancora compreso il valore
strategico di della diffusione di contenuti aziendali come leva di comunicazione
diretta all’interno e all’esterno dell’organizzazione, spesso per le aziende con
tassi di innovazione molto forti i mezzi di comunicazione tradizionale non sono
più sufficienti. Siamo alla vigilia di vedere un grosso impegno in Europa. Dan
Cryan, research analyst di Screen Digest ha concluso dicendo ”gli operatori
di telecomunicazioni per rimanere competitivi e mantenere la loro quota di
mercato potrebbero trovare una risposta nella Tv su banda larga”

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