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iPad con display Retina

Se i due precedenti aggiornamenti dell’iPad (dall’iPad originale all’iPad 2 e da quest’ultimo all’iPad con display Retina) si erano succeduti a intervalli di più o meno un anno l’uno dall’altro, per il lancio della quarta generazione Apple ha accorciato di qualche mese questo ritmo di rilasci, anticipando l’uscita del nuovo iPad rispetto ai canonici dodici mesi. Ribadendo fin da subito che ovviamente nel mercato dell’elettronica gli scenari cambiano così frequentemente e in maniera così repentina che è quanto meno azzardato attendersi dei cicli di vita costanti tra le diverse generazioni di prodotto, non ci sembra tuttavia troppo campato in aria il sospetto che a Cupertino si sia voluto accelerare per aggiornare anche la linea “principale” di iPad al nuovo connettore Lightning.
Il connettore Lightning aveva fatto il suo debutto con l’iPhone 5 e con le nuove generazioni di iPod touch e iPod nano. Ovviamente l’iPad mini dispone del connettore Lightning e a questo punto ci sembra sensato che Apple non abbia voluto lasciare il solo iPad, ancora per qualche mese, come unico dispositivo iOS legato al “vecchio” dock a 30 pin.
Dei vantaggi del connettore Lightning abbiamo parlato sui numeri precedenti di Applicando: ha un design a otto poli più compatto (dell’80%, sottolinea Apple) e robusto rispetto al connettore dock a 30 pin, può essere inserito in entrambi i versi, è completamente digitale ed è “intelligente”, cioè dispone di un’interfaccia adattiva che usa solo i segnali che servono per quello specifico accessorio.
L’altra faccia della medaglia è ovviamente lo “strappo” nella compatibilità. Come per tutti i cambi drastici nelle interfacce, il mercato avrà bisogno di tempo per recepire la novità e per ricreare anche per il connettore Lightning l’enorme varietà di prodotti che nel corso degli ultimi dieci anni hanno popolato l’offerta di accessori per il dock. Apple fornisce opzionalmente un paio di adattatori (da acquistare a parte) da Lightning a Dock, ma ci sono delle limitazioni: a parte la questione degli ingombri che ne impedisce l’eventuale utilizzo in determinate situazioni, la compatibilità non è totale; ad esempio, l’adattatore non supporta l’output video, e, in generale, Apple avvisa esplicitamente su Apple Store che “alcuni accessori con connettore a 30 pin non sono supportati”. È dunque inevitabile una fase di transizione durante la quale non ci sono ancora molti accessori per il connettore Lightning e non tutti gli accessori per il Dock 30 pin possono essere sfruttati. Comunque, ora che tutti i dispositivi iOS hanno completato la transizione a Lightning, immaginiamo che per i produttori di accessori aumenti l’interesse a lanciare prodotti compatibili con il nuovo connettore.

Apple, da parte sua, ha rilasciato due adattatori da Lightning a 30 pin (uno compatto, l’altro con un cavetto da 0,2 metri, su entrambi vale il discorso che abbiamo fatto prima) e altri accessori. Ad esempio il Lettore da Lightning a scheda SD, che consente di importare foto e video da una scheda SD direttamente sull’iPad, e l’Adattatore per fotocamere da Lightning a USB, che consente invece di effettuare l’import (dei formati compatibili) da una fotocamera o anche da un iPhone, con il cavo adatto: in pratica la coppia di adattatori iPad Camera Connection Kit nella versione Lightning è stata sdoppiata in due accessori separati e dotati di un corto cavetto, dal costo di 29 euro l’uno, lo stesso costo dell’intero Kit per il connettore Dock, quindi adatto a iPad dalla prima alla terza generazione. Apple ha rilasciato in versione Lightning anche gli adattatori VGA e AV digitale.

Prestazioni hardware migliorate
Il connettore Lightning è, esternamente, l’unica differenza evidente rispetto al modello precedente. Sull’iPad di terza generazione aveva fatto il suo debutto lo splendido Display Retina con risoluzione di 2.048 x 1.536 a 264 ppi (pixel per pollice). Lo schermo multi-touch da 9,7’’ dell’iPad, retroilluminato LED e con tecnologia IPS, ospita ben 3,1 milioni di pixel, un’alta definizione che si lascia apprezzare con qualsiasi tipo di contenuti, che siano video, foto, testo o semplicemente le interfacce delle App ottimizzate.
La principale differenza hardware rispetto alla precedente generazione si cela bene in profondità, all’interno dello splendido guscio unibody d’alluminio. Ci riferiamo al nuovo chip A6X che potenzia l’iPad di quarta generazione e che Apple dichiara essere in grado di fornire fino al doppio della potenza, sia nella CPU sia nella grafica, rispetto all’A5X che pulsava all’interno dell’iPad di terza generazione. L’A6X è un chip dual-core con grafica quad-core e l’App di benchmarking Geekbench lo ha identificato come funzionante alla frequenza di 1,4 GHz; è un chip della stessa famiglia dell’A6 incluso nell’iPhone 5: ogni versione viene poi ottimizzata da Apple in base al tipo di dispositivo su cui deve essere montata. Ad esempio, l’A6X ha un comparto grafico più potente per supportare e gestire al meglio l’oceano di pixel del display Retina dell’iPad.

Anche i nostri benchmark hanno rilevato, rispetto all’iPad di terza generazione, un netto incremento nel nuovo iPad, che è al momento il dispositivo iOS più potente: quanto poi ciò si traduca in una effettiva maggiore reattività nell’uso quotidiano dipende anche dal tipo di utilizzo e dalle singole App (e da quanto esse verranno ottimizzate o potenziate alla luce della velocità del nuovo processore). Immaginiamo, come sempre accade, che saranno per primi i giochi a beneficiare dei muscoli che l’A6X può mettere in campo, nel calcolo e nella grafica.
Nonostante il processore più veloce, Apple per il nuovo iPad dichiara la stessa autonomia del modello precedente, cioè fino a 10 ore di navigazione in Wi-Fi, riproduzione video o riproduzione audio. Anche in questo caso, naturalmente, l’autonomia della batteria dipende molto dal tipo di utilizzo.
Un miglioramento della quarta generazione lo registriamo anche nel comparto foto/video, a partire dall’image signal processor potenziato dell’A6X. La videocamera frontale per le videochiamate FaceTime è ora una videocamera FaceTime HD che scatta foto da 1,2 Megapixel e registra video HD a 720p. La fotocamera posteriore è la iSight da 5 Megapixel con sensore BSI (backside illumination), in grado di registrare video a 1080p: dispone di un obiettivo a cinque elementi, di un diaframma con apertura ƒ/2.4 e di un filtro IR ibrido. La fotocamera iSight è dotata di autofocus, della funzione “Tocca & metti a fuoco” e del controllo dell’esposizione con il tocco, oltre chiaramente al geotagging; la funzione di riconoscimento facciale è in grado di bilanciare il fuoco e l’esposizione tra fino a 10 volti. Per il video, abbiamo il “tap to focus” durante la registrazione, il riconoscimento facciale e la stabilizzazione del video. Anche le prestazioni teoriche su Wi-Fi sono state incrementate nel nuovo iPad, con l’802.11n dual band (2,4 GHz e 5 GHz) e il supporto per il channel bonding.

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