Iona accresce l’impegno nel mondo open

La società ha abbracciato la filosofia del sorgente aperto, pur continuando a investire anche sulla piattaforma di integrazione proprietaria

Fare le Soa (Service oriented architecture) con strumenti opensource non è un’utopia.

Ne sa qualcosa Iona, che nella filosofia dei sorgenti aperti ha iniziato a investire già oltre un anno fa.

«La scelta non è stata indolore – esordisce Massimo Cazzaniga, managing director Southern Europe di Iona – e ha suscitato perplessità in diversi nostri manager. Tuttavia, anche nelle Soa sta avvenendo quello che è accaduto alcuni anni fa nel mercato dei server logici. Gli Enterprise service bus sono ormai considerati una commodity. Gli utenti aziendali hanno bisogno di strumenti pronti all’uso facilmente reperibili e i progetti opensource sono il modo migliore per ottenerli. Noi offriamo un ambiente certificato su prodotti a marchio, che sono una fotografia in un dato istante di quello che c’è nella comunità Apache. La garanzia, per il cliente, è nella facile integrazione di queste soluzioni e nel supporto che, nel nostro caso, è garantito lungo le 24 ore del giorno da 4 centri, situati in Irlanda, Cina, Stati Uniti e Canada».

La società ha da tempo avviato un processo di ampliamento della propria offerta, su un duplice binario. Da un lato, infatti, ha proceduto a coprire internamente alcune aree, come la governance delle Soa, che fino a qualche mese fa erano presidiate in modo più blando.

Crescere con le acquisizioni

«È dello scorso marzo – puntualizza il manager – la disponibilità di Artix Registry/Repository, soluzione per la miglior gestione delle Soa, che permette di classificare e ricercare più facilmente i servizi Web sviluppati, in modo da favorirne il riutilizzo».

Dall’altro, la società ha deciso di crescere attraverso alcune acquisizioni. Quella di C24, specialista di gestione e trasformazione dei dati, dello scorso marzo, ha preceduto quella di LogicBlaze, esperta di integrazione applicativa e Soa in ambiente opensource, avvenuta in aprile.

Proprio quest’ultima ha contribuito a rilanciare la società nell’Olimpo di “quelli che contano” nelle Soa. «LogicBlaze è una realtà storica, con una base di utenti consolidata e i suoi prodotti sono perfettamente complementari ai nostri – prosegue Cazzaniga -. Iona Fuse è il risultato di un processo interno di convergenza delle due offerte, il nostro Celtix e Fuse di LogicBlaze, che ci permette oggi di offrire non solo prodotti basati su architettura proprietaria, ma anche sul protocollo di comunicazione Mom (Message oriented middleware – ndr)».

Iona Fuse mette a disposizione degli utenti un Enterprise service bus, una piattaforma di messaggistica Jms, un motore di routing e un framework per la creazione e la facile integrazione di servizi Web basati, in un’offerta modulare.

E siccome la comunità è un elemento fondamentale per la validità dei progetti opensource, la società ha anche creato un sito Web (www.open.iona.com), dedicato agli utenti Fuse, con tutorial, forum, applicazioni campione e documentazioni di supporto pratico. Al momento, il fatturato derivante dal business del software “aperto” pesa per circa il 10% sul fatturato totale di Iona «ma in prospettiva – si dice convinto il manager – conterà di più e farà da volano anche sul giro d’affari di licenze e servizi».

Ma quello sull’opensource è un discorso che va di pari passo con il miglioramento della tecnologia proprietaria. La ricerca svolge un ruolo fondamentale all’interno di Iona, tanto che la società investe il 20% circa del suo fatturato in ricerca e sviluppo, dedicandovi anche 1/3 del personale (130 persone su un totale di 371). La società ha proceduto, nel corso degli ultimi mesi, a completare la sua offerta con il rilascio di un repository di Web service (Iona Artix Registry/Repository), utile a classificare, quindi a velocizzare la ricerca e il rapido riutilizzo dei servizi sviluppati. Di recente, poi, ha presentato Artix Data Services, uno strumento di validazione e trasformazione dei dati che si fonda sulla tecnologia rilevata con l’acquisizione di C24.

«In futuro, invece – conclude il manager -, credo che il percorso più prevedibile della nostra offerta sarà nell’ottica del Bam e del Bpm, ovvero del monitoraggio e ottimizzazione delle attività quotidiane d’impresa».

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