Un’iniziativa della provincia ha collegato, con una rete wireless mesh, i comuni della zona non raggiunti dalla banda larga. Il modello di business prevede la partnership fra pubblico e privato
La provincia di Brescia raccoglie 206 comuni e più di un milione di abitanti. L’area ha una forte tradizione industriale, soprattutto nei settori meccanico e automobilistico, con un tessuto produttivo costituito perlopiù da imprese di medie e piccole dimensioni a gestione familiare.
La maggior parte dei paesi sono situati in zone rurali e montane, con una densità abitativa bassa. Per questo, la zona è stata sempre “snobbata” dai carrier, che non trovano redditizio cablare questa parte di territorio e portare la connettività a banda larga. La Pubblica amministrazione bresciana ha quindi deciso di fare da sé, puntando non soltanto sulla realizzazione di un’infrastruttura wireless sul territorio, ma anche sulla creazione di una serie di servizi Internet che potessero innescare un circolo virtuoso nell’utilizzo delle nuove tecnologie.
Si è così deciso di avviare un progetto di rete wireless mesh per collegare, in una prima fase, 79 comuni, con l’utilizzo della fibra ottica per le dorsali.
Una gara pubblica ha valutato tutte le opzioni tecnologiche e ha assegnato l’appalto a Linkem, un service provider che utilizza tecnologia Cisco. La soluzione prevede un’accesso base a 4 Mbps con la possibilità di arrivare a 6 o 8 Mbps e aggiungere altre opzioni di servizio.
Il finanziamento si deve sia alla provincia, che ha contribuito con 800.000 euro, sia alla regione Lombardia, che ha finanziato il progetto con 1,2 milioni. Il modello adottato si basa su una partnership tra pubblico e privato. In particolare, la provincia è proprietaria dell’infrastruttura fisica della rete, ma è il settore privato a gestirla e renderla operativa.
In cambio, le aziende che offrono i servizi a pagamento devono restituire il 15% dei propri introiti alla provincia per la creazione di fondi per gli investimenti futuri.
Servizi online per comuni e
Pmi
Già da qualche anno la provincia aveva sviluppato un business plan
dettagliato per la creazione di servizi condivisi con l’idea di fornirli ai
comuni che non erano in grado di implementare le proprie soluzioni.
Con l’estensione del modello di servizi condivisi, la provincia punta non solo di assicurarsi maggiori economie di scala, come nel caso dell’e-procurement, ma di rendere anche disponibili in modo centralizzato tool e applicazioni come gli elenchi dei dipendenti o il Voice over Ip.
Per le Pmi della zona, l’accesso alla banda larga rappresenta un’opportunità di ottenere vantaggi in termini di competitività e maggiore efficienza nel business, facendo leva su soluzioni quali e-commerce, intranet, gestione della Supply Chain, approvvigionamenti e servizi finanziari online.
In dettaglio, l’e-procurement si è focalizzato inizialmente sull’acquisto di dispositivi e strumenti Ict, ottenendo un buon successo, non solo in termini di riduzione dei prezzi ma anche di aumento della qualità, per poi estendersi ad altre categorie come i servizi di stampa, la fornitura di vestiario come le uniformi della polizia, il gas e l’elettricità.
Inoltre, la provincia di Brescia ha collaborato con quella vicina di Milano per creare un portfolio di servizi online a sostegno della comunicazione tra gli insegnanti, gli studenti e le loro famiglie. I servizi spaziano dalla richiesta di elenchi di libri a strutture che offrono borse di studio. Oltre alle nuove iniziative per l’istruzione, la nuova rete renderà possibili miglioramenti anche in ambito sanitario.





