A colloquio con Tino Canegrati, Vice President and General Manager della divisione Printing e Personal Systems. In un mercato non semplice, una proposta di rinnovamento sui prodotti tradizionali e di innovazione sui prodotti nuovi.

È tornato alla guida della divisione Printing & Personal Systems di Hp Italia forse nel momento più delicato della storia del personal computer.
Un momento di transizione importante, che coincide con una fase di recessione che sta investendo tutte le cosiddette economie mature.
E che per Tino Canegrati ha il sapore della sfida.
”La situazione non è certo semplice – esordisce – .Si sono ridotti i cicli di sostituzione e anche quando si cambiano le macchine, lo si fa con un occhio molto attento al rapporto prezzo-prestazioni”.
Nelle imprese questo si traduce in un allungamento del ciclo di vita dei notebook, passato a quattro-cinque anni rispetto ai più tradizionali tre, e a un prolungamento ormai generalizzato della locazione operativa, oggi sempre più spesso erogata in contratti di ”3 anni + 1”.
Non vanno meglio le cose sul fronte consumer, ”dove device sostitutivi drenano le risorse economiche degli acquirenti”.

In questo scenario, quale ruolo vuole per sé Hp?
”Il nostro obiettivo è rivitalizzare segmenti tradizionali, portando valori nuovi e nuovi elementi di soddisfazione per gli utenti”.
Questo significa, ad esempio, rendere i notebook oggetti più leggeri, più veloci: ”significa introdurre miglioramenti sia dal punto di vista prestazionale, sia dal punto di vista dell’esperienza d’uso. Basti pensare all’integrazione dell’audio Beats”.
Lo stesso vale per gli All-in-One, concepiti come device unici per l’ambiente di casa, con l’integrazione di Tv e audio stereo di qualità.

Per quanto riguarda invece le nuove categorie merceologiche, nessun dubbio: ”Hp è presente con sue proposte in tutte le categorie emergenti”.
Dai convertibili agli ibridi fino ai tablet professionali, Hp vuole esserci.
”Quando si apre una nuova categoria di prodotto noi vogliamo essere tra i primi, con prodotti che garantiscono valore, che hanno una loro ragion d’essere dal punto di vista motivazionale, che hanno una loro unicità”.
Una unicità e un valore garantiti da quel focus sulla ricerca e sullo sviluppo che poche settimane fa aveva portato lo stesso Canegrati a sostenere che Hp ”è una società di ingegneri”, sottolineando il recupero di una identità aziendale legata allo sviluppo, all’innovazione, alla capacità di inventare ma anche di reinventare tecnologie apparentemente già mature.

A tutto questo si affianca da un lato la volontà di indirizzare le tematiche più attuali, mobilità in primis, ”così come indicato da un’analisi recente del Politecnico di Milano, che la annovera tra le sei priorità dei Cio per quest’anno”, dall’altro l’intenzione di farlo con il supporto di una forte collaborazione con la rete dei partner.

”Nei giorni scorsi si è svolta a Las Vegas la nostra annuale Global Partner Conference, alla quale hanno preso parte 1500 partner di tutto il mondo. In questa occasione, Hp ha confermato l’importanza e la volontà fare leva sui partner. È stata la nostra Ceo Meg Whitman a indicare il chiaro commitment di sviluppare più e meglio il business con il canale”.

In concreto, significa migliorare le regole di ingaggio, semplificare il modo di fare business insieme ”Perché ridurre i costi associati alla partnership è importante quanto fare fatturato e margini”, investire nella gestione dei fondi comuni, investire, soprattutto in sistemi informativi e formativi, per rendere più efficace il dialogo con i partner.

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