Pharma / Le mutate esigenze commerciali e il nuovo modello operativo hanno spinto verso la Business intelligence
P>Per mettere in relazione i dati aziendali e supportare adeguatamente il processo decisionale, in Italia, il gruppo Wyeth Lederle ha puntato sulla Business intelligence. Nel 2001, in occasione di un cambiamento organizzativo, la casa farmaceutica si è resa conto che il proprio Erp, a marchio Jd Edwards, non permetteva di compiere analisi di comparazione. «Il gestionale, che tuttora utilizziamo – osserva Francesco Caputo, Cfo della società -, consente elaborazioni previsionali solo di carattere finanziario ed economico. Inoltre, le informazioni erano disponibili sotto varie forme, da quella primordiale del foglio di Excel a quelle provenienti dall’esterno, come i dati di mercato che dovevano essere utilizzati in vari processi. Renderli uniformi significava una gran mole di lavoro e un elevato rischio di errore. Le fonti alimentanti, poi, erano molteplici e dotarci di un sistema informativo, più che informatico, ci avrebbe permesso di fruire di un data warehouse e di un estrattore in grado di combinare i dati e condividerli». Da qui la decisione di acquisire una soluzione di Bi per il monitoraggio costante e in tempo reale dei principali Key performance indicator, che ha permesso anche di modificare la cultura presente in azienda, trasformatasi, come definito da Caputo, «da emotional driven company a data driven company. In precedenza, ogni area guardava ai propri risultati, ora le strategie si misurano in modo univoco e strutturato». Altra esigenza era quella di aggregare le informazioni in un sistema accessibile in modalità Web, al fine di tenere aggiornata la propria struttura commerciale, che ora, anche se in viaggio, possono prendere decisioni mirate basate su analisi e cruscotti.
Il processo decisionale
Per tutti gli aspetti di performance management, Wyeth Lederle Italia ha deciso di adottare MicroStrategy dopo aver valutato diverse soluzioni, principalmente per il fatto che «rispondeva sia dal punto di vista tecnico sia da quello dell’utente finale alle nostre esigenze – precisa il manager -: semplicità d’uso, capacità di strutturare il data warehouse nella maniera che ritenevamo più adatta, perché non volevamo percorsi predefiniti di gestione delle informazioni come c’era capitato anni addietro con altri strumenti. Visto che il data warehouse è un aspetto prettamente tecnico, mentre la Business intelligence è fondamentalmente un cambiamento culturale, lo strumento avrebbe dovuto permetterci un’evoluzione integrativa. A distanza di otto anni dalla sua adozione, possiamo definirlo sicuramente un facilitatore». La decisione è stata presa da un gruppo di condivisione allargato, composto da responsabili dell’area finanziaria (di cui fa parte l’It, che ha guidato la scelta dal punto di vista tecnologico), di quella commerciale, dello strategic planning, del marketing e della produzione. La scelta è nata anche dal rapporto che si è venuto a creare tra Wyeth e Unyversys Consulting, a cui sono stati affidati lo sviluppo e la manutenzione della piattaforma. «Più che di stampo fornitore-cliente, la nostra è una relazione di partnership. Insieme, ad esempio, abbiamo condiviso la fase di analisi, che è durata diversi mesi». Fin dall’inizio, lo strumento è stato ritagliato sulle esigenze specifiche di Wyeth, il cui business presenta delle caratteristiche peculiari dal punto di vista della distribuzione e commercializzazione dei prodotti, che rendono le analisi economico-gestionali particolarmente complesse poiché non direttamente collegabili con l’attività d’informazione medico-scientifica. «Il contatto con il system integrator – dice ancora Caputo – si mantiene costante e, ora, ha la connotazione del reciproco aggiornamento. Ormai l’amministratore del data warehouse è interno, grazie anche alle caratteristiche dello strumento che mette in condizioni l’utente di essere totalmente autonomo». In totale, direttamente o indirettamente, la Business intelligence è utilizzata da oltre 250 persone (principalmente nell’area commerciale dell’azienda) e il modello italiano di struttura del data warehouse di definizione è diventato una sorta di standard all’interno di Wyeth in Europa e nel mondo.





