Secondo l’Osservatorio Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano, a fine giugno 2012 erano 2.323 le aziende in rete. La Lombardia è la regione con più reti d’impresa.
Sinergie, efficienza produttiva, promozione, distribuzione e
innovazione sono i principali obiettivi delle reti. Per realizzarli le
aziende investono in innovazione, promozione, marketing e potenziamento
della struttura commerciale. A rivelarlo è il “Secondo osservatorio Intesa
Sanpaolo-Mediocredito Italiano sulle reti d’impresa“.
Lo studio, che analizza la realtà delle reti al 30
giugno 2012, ha messo
in evidenza che a partire dalla
seconda metà del 2011 si è assistito a una forte accelerazione dei
contratti di rete. In pochi mesi, le reti registrate sono passate da 79
del giugno del 2011 a 441 a fine giugno 2012, per un totale di 2.323
aziende in rete.
Nella metà circa dei casi si tratta di micro-imprese
con fatturato inferiore a due milioni di euro. Il resto è composto da
piccole imprese (il 30% circa con fatturato compreso tra 2 e 10 milioni
di euro) e da imprese di medie dimensioni (il 15% del totale con
fatturato tra 10 e 50 milioni di euro).
La Lombardia è la regione italiana con più imprese (507) coinvolte in
contratti di rete, segue la Toscana (405), al terzo e quarto posto si
collocano Emilia Romagna e Veneto (circa 230).
Le imprese maggiormente rappresentate sono quelle dei servizi (44,5%) e
dell’industria in senso stretto (35%). E’ significativa anche la
presenza di aziende delle costruzioni (11,1%) e dell’agribusiness
(9,3%). Lo studio ha inoltre messo in evidenza che la differenziazione produttiva all’interno delle Reti d’Impresa
è elevata: una rete su quattro, per esempio, comprende un’impresa
dell’industria e una dei servizi.
Le imprese manifatturiere in rete mostrano un migliore posizionamento
competitivo rispetto a quelle che non aderiscono a contratti di rete.
Sono, infatti, più presenti all’estero con attività di export (45% dei
casi contro 25,2% dei competitor non coinvolti) e attraverso
partecipazioni estere (9,7% contro 3,9%), brevettano di più (14,8% dei
casi rispetto 5,3%), sono maggiormente sensibili all’attività di
certificazione della qualità (26,9% dei casi contro 14,7%) e dell’ambiente
(7,6% contro 2,8%) del singolo progetto.
Tra metà aprile e giugno 2012, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha
condotto anche un’indagine presso 281 imprese clienti aderenti a contratti di
rete per studiare da vicino gli effetti della rete sulla competitività
delle aziende. Qui è emerso che sinergie, efficienza
produttiva, promozione, distribuzione e innovazione sono i principali
obiettivi delle reti, indicati dal 50% circa delle imprese
intervistate. Seguono la creazione e l’utilizzo di un marchio comune
(34,2%), la realizzazione di progetti legati alla sostenibilità
ambientale (22,8%) intesi come investimenti in energie rinnovabili,
produzione di beni per servizi ambientali e riduzione delle emissioni
di CO2.
Sono invece poche le aziende che partecipano a una rete per
ampliare la base produttiva all’estero (3,2%) o in Italia (1,8%).
Per conseguire gli obiettivi indicati le imprese in rete stanno
realizzando investimenti in innovazione (44,5% dei casi), promozione e
marketing (39,9%), potenziamento della struttura commerciale (36,3%).
Tre imprese su quattro dichiarano di poter raggiungere gli obiettivi
indicati e pensano di poter migliorare le loro performance reddituali e
di crescita grazie alla rete.





