Un rapporto Assinform presenta la realtà dellla Regione dal punto di vista dell’Information technology
Non sarà la Lombardia o il Lazio ma anche in Campania l’Ict gioca un ruolo
interessante. Realtà fluida ma non ancora consolidata nei suoi progressi da
sufficienti economie di sistema come la definisce il rapporto realizzato da
Rcost (Centro di eccellenza sulle tecnologie del software dell’Università del
Sannio) e Assinform, che ha fotografato la situazione dell’Ict nella Regione.
Settima per quanto riguarda le infrastrutture di rete, la Campania dal 2001 al
2004 ha visto crescere il numero degli addetti nell’Ict dell’1,36%, contro un
dato medio nazionale dello 0,91 %.
La crescita è stata però ostacolata dal marcato rallentamento del 2004. Il
numero di imprese Ict della Regione a fine 2004 era di 6.992 unità (circa il 7 %
cento del complessivo nazionale) con una prevalenza dell’It rispetto alle
telecomunicazioni.Anche qui, però, si vedono i segnali della crisi visto che il
nel 2004 era in calo del 2,6 % rispetto all’anno precedente. In quanto a
fatturato la Campania con circa un miliardo di euro vale il 5,2 % del mercato
nazionale dell’informatica. Un dato in calo dello 0,5 % sul 2003. Fondamentale
il ruolo della Pa che vale il 35,9% del totale contro il 26,1% dell’industria,
il 16,6% dei servizi, il 15,3% della finanza e il 6 % del commercio.
La Regione, però sta lavorando bene sulla formazione. Fra le sette università
della Campania sei hanno attivato corsi di laurea Ict, per un totale di 20 corsi
di laurea di primo livello e 14 di secondo. E dei 23 Centri di Competenza
universitari italiani ammessi ai benefici di legge, ben 4 sono in Campania, che
precede su questo fronte anche la Lombardia (3 Centri).





