Il topolino e la montagna alle spalle

Nasce la nuova Olivetti. Fa stampanti e del passato porta più che altro il nome.

La montagna ha partorito un topolino?
Alla fine, inutile negarlo, era
questa l’impressione che aleggiava nel palazzo della Triennale di Milano dove
Marco Tronchetti Provera ha presentato il ritorno di Olivetti.
Anticipato da
un’indiscrezione del Corriere della sera di qualche mese fa che parlava di nuovi
pc e palmari, Olivetti si è ripresentata sul mercato con due nuove stampanti per
il mercato consumer nuovo punto di riferimento per la società del gruppo
Telecom.

I mezzi non mancano.

Ci sono duecento milioni di euro pronti per essere investiti, un brand che ha ancora un ottimo potenziale (almeno questo dicono le indagini di mercato), una tecnologia come la ink jet, l’ovvio accordo per la vendita delle stampanti per i cellulari nei negozi Tim e la volontà del management di riportare in alto la mitica società di Adriano Olivetti.

Però dall’altra c’è Hp e una serie di
società che sfornano nuovi modelli a ripetizione.
Il livello tecnologico di
Olivetti è adeguato? Dando un’occhiata superficiale ai due prodotti per ora si
può dire che si allineano al resto del mercato senza spiccare particolarmente
per soluzioni innovative.
Il problema è che quando si parla di Olivetti le
aspettative sono enormi e che vedere un paio di stampanti (una in quattro
modelli) lascia un po’ perplessi.
La vecchia Olivetti operava a tutto campo
nell’It la nuova produce stampanti.
Le auguriamo tutto il successo
possibile, ma lasciamo perdere i paragoni con il passato.

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