Il test di Google Presentation

La prova del tool gratuito che consente di realizzare e condividere presentazioni.

Novembre 2007 Google ha annunciato l’aggiunta alla sua suite Google Documenti e Fogli di Lavoro (il cui nome è stato accorciato a Google Documenti) di un’applicazione per la realizzazione di presentazioni, Google Presentations. L’applicazione è disponibile all’interno della suite, e per accedervi è sufficiente creare una nuova presentazione o caricare una presentazione dal proprio disco rigido. L’interfaccia, completamente localizzata in italiano, è quella minimalista delle altre applicazioni della suite, e risulta di immediatezza d’uso se possibile anche superiore a quella dell’editor di testo o del foglio di calcolo, anche per il minor numero di funzioni a disposizione dell’utente.


Analogamente alle altre applicazioni della suite (presentate nell’articolo pubblicato sul numero di ottobre di PC Open) Google Presentations si mette in concorrenza con gli analoghi software stand-alone (Microsoft PowerPoint e OpenOffice.org Impress, per citare solo i due più noti) non tanto sul piano delle funzioni, che come vedremo in dettaglio più avanti sono – almeno al momento – assai limitate, quanto su quello della facilità di condivisione delle informazioni e sulle possibilità di editing collaborativo.


Le possibilità di condivisione
Oltre alla possibilità di accedere ai propri file da qualunque PC connesso a Internet, l’autore di un documento (proprietario) può infatti condividerlo con altre persone tramite un invito spedito via email, decidendo se attribuire loro la funzione di visitatori o di collaboratori. I visitatori possono visualizzare il documento e salvarne una copia in locale, anche senza sottoscrivere un account con Google; i collaboratori possono in aggiunta modificare il documento – ma non eliminarlo – e, se autorizzati dal proprietario, invitare o cancellare dalla lista di condivisione altri collaboratori o visitatori. Per svolgere le funzioni di modifica è necessario che un collaboratore sottoscriva un account gratuito con Google. Come accennato in precedenza, le funzionalità offerte da Google Presentations sono molto limitate: è possibile creare esclusivamente diapositive statiche che contengono testo formattato (anche se sono disponibili solo 6 font), immagini e collegamenti a pagine web o indirizzi email.


L’utente ha a disposizione 15 temi grafici e 5 modelli di layout delle diapositive, ma non è possibile inserire nella presentazione file audio, clip video o animazioni; non sono supportati effetti di transizione da una diapositiva all’altra o di temporizzazione delle varie parti della diapositiva (per esempio non è possibile fare in modo che i punti di un elenco compaiano uno dopo l’altro) e non è possibile inserire note o effetti di testo tridimensionale. Anche le funzioni di importazione ed esportazione sono assai scarne, al momento è consentito importare documenti solo dai formati PPT e PPS (Microsoft PowerPoint), e l’esportazione è possibile solo nel formato HTML zippato.


A differenza delle altre due applicazioni della suite Google Documenti non è previsto alcun supporto per i formati OpenDocument, anche se diverse fonti indicano che questa funzione verrà aggiunta presto a Google Presentations.
Allo stato attuale questa applicazione risulta molto più immatura dei sui compagni di suite: laddove l’editor di testo e il foglio di calcolo, pur con le limitazioni di un’applicazione basata su Web, consentono all’utente di disporre di tutte le funzioni essenziali (e anche di qualcosa in più), Google Presentations soffre di mancanze assai più significative, sia per le funzioni di modifica offerte che per le possibilità di importazione ed esportazione da e verso altri formati.


Un primo passo nel mondo delle presentazioni online
Nel complesso, come ammette la stessa casa di Mountain View, Google Presentations è adatto al momento più per un’utenza casalinga che per un’utenza professionale, anche se il professionista che non abbia particolari esigenze di complessità o di multimedialità per le sue presentazioni troverà senza dubbio assai utili le funzioni di condivisione via Web e di editing collaborativo offerte.
Dalla finestra principale dell’interfaccia è possibile creare una nuova presentazione – dal menu Nuovo – o importare un documento dal nostro computer locale, con il tasto Carica. Dall’interfaccia iniziale è anche possibile gestire sia le funzioni di condivisione e di collaborazione per i propri documenti (che vedremo più in dettaglio in seguito), sia la loro organizzazione in cartelle.


Va notato che le cartelle di Google Documenti funzionano più come le tag utilizzate da Gmail per catalogare i messaggi che come directory vere e proprie: uno stesso documento può infatti essere inserito in diverse cartelle senza bisogno di farne più copie. Le funzioni di editing a disposizione dell’utente sono, come abbiamo visto, notevolmente limitate: i temi grafici offerti da Google Presentations non sono modificabili, e non è possibile crearne di nuovi a partire da immagini proprie; inoltre non è possibile applicare temi diversi a diverse diapositive all’interno della stessa presentazione.
Le font a disposizione sono solo 6 e non si possono applicare al testo effetti 3D, di animazione o di temporizzazione; non è possibile inserire suoni, video o effetti di transizione tra le diapositive.


Importazione da Powerpoint
L’importazione di presentazioni già esistenti è possibile solo da formato Microsoft PowerPoint, anche se molti osservatori ritengono imminente l’introduzione del supporto al formato OpenDocument, già offerto dalle altre applicazioni della suite Google Documenti.
Le diapositive vengono importate correttamente, anche se tutti gli effetti non supportati da Google Presentations vengono persi (animazioni, audio, effetti di transizione e così via). Curiosamente, vengono mantenuti correttamente anche tipi di carattere non presenti fra i sei a disposizione dell’utente per creare nuove presentazioni. Le funzioni di condivisione e di editing collaborativo sono senza dubbio il punto di forza di Google Presentations (come di tutta la suite Google Documenti).
Cliccando sulla linguetta Condividi si accede alle funzioni di gestione, che permettono di invitare collaboratori e visitatori, e di amministrare l’elenco degli utenti che possono accedere al documento da noi creato.


Google Documenti genera un feed RSS per ogni documento condiviso, in modo che collaboratori e visitatori possano ricevere aggiornamenti sulle modifiche senza dover necessariamente accedere all’interfaccia di modifica. È inoltre possibile organizzare, tramite Google Calendar, degli eventi per tutti i collaboratori di un documento, e inviare quindi delle notifiche automatiche relative a scadenze, riunioni e così via. Google Presentations consente anche di pubblicare i propri documenti su Web, in modo che l’ultima versione sia sempre visibile a chiunque, senza bisogno di autenticarsi con un account Google. Se ci si autentica è possibile aprire una finestra di chat con gli altri utenti che in quel momento stanno visualizzando lo stesso documento, anche se non si è visitatori.
Il proprietario del documento o un collaboratore possono inoltre prendere il controllo della presentazione, e far sì che tutti gli utenti connessi vedano in una piccola finestra sopra la quarta colonna della chat la diapositiva che il “presentatore” sta visualizzando, in modo da facilitare lo scambio di opinioni.


Pro
– Funzioni di condivisione e di editing collaborativo in tempo reale
– Localizzazione in italiano
– Prodotto gratuito


Contro
– Mancato supporto per animazioni, effetti di transizione, suoni o video
– Esportazione solo in formato Html (zip)
– Mancato supporto per i formati OpenDocument


Caratteristiche tecniche
Nome: Google Presentation (http://docs.google.com/)
Lingua: inglese
Prezzo: gratuito

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome