Il test dell’Hamlet Network IP Camera

Marzo 2007 In questa panoramica sulla videosorveglianza, la soluzione
di Hamlet rappresenta la fascia entry level: il costo di 119 euro è nettamente
inferiore a tutte le altre videocamere inserite nella prova, ma questa soluzione
si dimostra comunque in grado di soddisfare le esigenze di un utente base.

Struttura semplice e statica
La struttura della IP-Camera appare semplice ed essenziale: completamente statica,
la Network-IP camera è dotata di una staffa con la quale può essere
sia montata al soffitto sia appoggiata a una scrivania; sul lato posteriore
sono presenti due soli collegamenti, quello necessario all’alimentazione
(12V) e la porta RJ45 che permette alla videocamera di collegarsi alla rete.

Dal punto di vista tecnico, la Network IP Camera è stata sviluppata
con un sensore CMOS in grado di riprodurre un’immagine di 640×480 pixel
fino a 20 fotogrammi al secondo; questo tipo di sensore si dimostra sufficiente
durante l’utilizzo in un ambiente chiuso, ma del tutto inadatto ad ambienti
aperti: l’estrema sensibilità a fonti di luce particolarmente intense
rende in molti casi la visualizzazione impossibile.

La IP-Camera di Hamlet viene fornita con due software, il primo, setup-wizard
permette all’utente di identificare immediatamente l’IP della videocamera,
mentre il secondo, IP View, è destinato alla gestione della monitorizzazione.
Il software risulta estremamente semplice e non richiede particolari abilità
per essere utilizzato correttamente: l’interfaccia consente la gestione
fino a un massimo di quattro videocamere e la registrazione può avvenire
sia in modalità manuale sia in seguito alla rilevazione di movimento.

Pro
– Prezzo competitivo

Contro
– Sensore CMOS di bassa qualità

Caratteristiche tecniche

• Il controllo remoto di ambienti tramite videocamere di rete