Il software libero e la Pa

Vittorio Pagani, responsabile Osservatorio open source per l’innovazione Cnipa, attivato nel dicembre 2003, ha confermato come la Pa italiana sia un grosso consumatore di soluzioni informatiche, il che la colloca addirittura nella top list mondiale. I …

Vittorio Pagani, responsabile Osservatorio open source per l’innovazione Cnipa, attivato nel dicembre 2003, ha confermato come la Pa italiana sia un grosso consumatore di soluzioni informatiche, il che la colloca addirittura nella top list mondiale. I dati presentati sono evidenti: la diffusione dell’Os nella Pa nel 2007 descriveva come l’80% del campione intervistato ne facesse uso contro il 72% dell’anno precdente. Le motivazioni della scelta sono di tipo economico per il 68% del panel, la rapidità per il 15% (considerando come per le tradizionali gare di software si arrivi a tempi di attesa anche di 9 mesi), per il 3% è un discorso di qualità. La Pa italiana utilizza l’Os prevalentemente a livello middleware: mail server, print server, Web server e vari framework applicativi. I dati sono confermati anche dal rapporto Istat, secondo cui la Pa utilizza l’open source al 78,4%.

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