Una sentenza fin troppo alta e chissà se opportuna per riequilibrare i rapporti tra i principi europei e i lanzichenecchi di Redmond.
25 marzo 2004 Mario Monti è un brav’uomo.
Lo diciamo con la
massima sincerità possibile, suffragata da quel minimo di esperienza personale
consentitaci dall’averne apprezzato l’opera accademica.
Impostò la new wave
bocconiana senza eccedere, con toni che si confanno al buon padre di famiglia,
in ciò imitato dai successori, Roberto Ruozi in primis.
Con compassata
ritrosia, frutto di una vocazione ad attenersi ai solidi principi del
liberalismo democratico con venature cattoliche, non accettò le facili lusinghe
che gli provenivano dalla politica della post-prima repubblica, proprio perchè
la succedanea non portava le stimmate del suo credo etico-professionale, nè da
una parte, nè dall’altra (qui interpretiamo il suo pensiero, si badi bene).
E’ un uomo di istituzione, dunque, non di schieramento, e la posizione che
occupa attualmente, in seno alla Ue, testimonia il suo far parte di quel Gotha
di personaggi che sanno volare sopra le commiste faccende della quotidianità,
sia essa politica, amministrativa o commerciale.
Questo è il fatto: vola
troppo alto.
Nell’empireo degli ideali.
La decisione di incolpare
Microsoft per eccesso di posizione dominante (chiedendo come risarcimento 497
milioni di euro) che ha reso Windows impenetrabile dagli altri sistemi
informativi e il Media Player un disco incantato, è giusta nei principi.
Sembra aurea, nell’aspetto, ma è un orpello, secondo noi, nella pratica.
E’ troppo alta, fin troppo principesca, anche nel senso medievale del
termine, nella stesura.
Ma le conseguenze?
Qua dall’oceano è reggente un
establishment che sostiene che i propri sudditi siano stati danneggiati dalle
pratiche di un’armata mandata qua da un monarca di un paese che non si è capito
ancora se sia amico o nemico (e dal punto di vista economico sono molti a
propendere per la seconda definizione).
Quei lanzichenecchi di Redmond sono
venuti qua e, privi di istruzione contraria, hanno cominciato a fare il loro
“sporco” lavoro, così come erano abituati.
Il consesso dei principi delle
lande europee, indispettito, ha chiesto loro di cambiare, ma, la risposta, è
stata “gli ordini non sono questi”.
Da qui la multa.
Ma, anche, da qui
il vizio.
Che è alla radice.
Monti, in sostanza, ha detto a Microsoft:
sei troppo americana e qui non siamo in America.
Vero.
Ma: opportuno?
Cioè: siamo nel mondo globalizzato o quello “gabellato” dei valvassori?
C’è un dollaro che da tre anni sta tendendo trappoloni attorno all’euro.
La decisione della Commissione e di Monti contribuisce a toglierli, o è un
invito a proseguire?