Il primo passo nelle riprese in alta definizione

Il test di due videocamere digitali in grado di filmare in formato HDV a 1.080i.

Aprile 2007 Chi vuole passare o iniziare a riprendere in alta definizione,
per passione o per necessità professionali, ha di fronte a sè
un discreto ventaglio di prodotti su cui far cadere la scelta.
Si parte dalle videocamere della fascia alta con 3 CCD dal costo attorno ai
4.000 euro come la Sony HDR-FX7E o la Canon XH-G1, fino a scendere, passando
per soluzioni intermedie, a modelli più abbordabili che si trovano nei
siti di e-commerce a poco più di 1.000 euro. Il punto di ingresso in
questo mondo sono le soluzioni compatte come i due camcorder che abbiamo provato
questo mese: Canon HV10 e Sony HDR-HC3. La risoluzione massima che possono supportare
è la 1080i (la maggiore risoluzione interlacciata disponibile) e registrano
le immagini su nastro MiniDV, del tutto identico alle videocamere in risoluzione
standard.

Il nastro MiniDVoffre ancora vantaggi
Seppur stiano iniziando a comparire
sul mercato soluzioni in alta definizione basate su hard disk o DVD da 8
centimetri, preferiamo per ora concentrarci su modelli che utilizzano
ancora la “vecchia” cassetta MiniDV: migliore qualità nella compressione
video e maggiori possibilità di editing fine nel montaggio del video sono gli
elementi che fanno propendere la scelta sul formato HDV, rispetto
all’MPEG-2 in alta definizione presente su hard disk e miniDVD, che si
dimostra più versatile in ambito prettamente consumer.
Dal punto di vista dell’acquisizione e dell’editing su personal
computer, ogni programma di elaborazione video anche amatoriale, aggiornato
all’anno scorso, permette di gestire il flusso video nel formato HDV.

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