Il peso dei corrieri espresso nel business dei distributori It

Servizi a valore aggiunto per aumentare la qualità della propria offerta, attenzione al prezzo per rispettare i limiti di budget: così i distributori It cercano di fare dei corrieri una leva verso il futuro, dibattendosi tra crisi economica e volontà di rinnovamento

Come si struttura il rapporto tra i distributori e i loro corrieri? Quali sono le principali esigenze che il settore Ict manifesta alle società di spedizione? Con quali servizi queste ultime rispondono alle richieste ricevute?

Per rispondere a questi interrogativi Computer Dealer&Var ha condotto un’inchiesta sentendo il parere di alcuni distributori presenti in varie zone d’Italia e del corriere espresso Ups.
I commenti raccolti rivelano, innanzitutto, la tendenza degli operatori della distribuzione informatica a fare riferimento solo ai grandi nomi del mondo dei corrieri.

«Abbiamo un contratto con Bartolini e Gls – afferma Marek Chrostek, responsabile logistica cash & carry del distributore romano Il Triangolo –, e non vedo il motivo per cui dovremmo passare ad altri corrieri, rischiando, tra l’altro, di non ritrovare, in un nuovo rapporto di lavoro, la stessa fiducia che si è venuta a creare in tanti anni di collaborazione con queste due società».

Segue il trend anche Ellegi2 Informatica di Torino, che, per bocca di Alessandra D’Agnano, responsabile delle informazioni sulla spedizione merce, dichiara di «lavorare in esclusiva con Tnt e Dmm».
Più differenziazione nella scelta delle società di spedizione, nell’ottica di una maggiore specializzazione dell’offerta nei confronti dei loro clienti, si nota nei distributori più grandi, anche se, pure in questo caso, i nomi sono sempre gli stessi.

«Nei nostri archivi commerciali – spiega infatti Alessandro Cernigliaro, logistic & procurement director di Tech Data -, abbiamo Tnt per la tempestività delle consegne, Dmm per il materiale It, Htm per i servizi a valore e Ceva Logistic per i grossi volumi».

Il punto, infatti, è che le insegne più importanti dell’universo dei corrieri sono in grado di offrire una gamma di servizi a valore, anche in relazione allo specifico ambito It, tale da rendere poco attrattiva l’offerta dei più piccoli.
Vale per tutti la testimonianza di Ups: «Ups offre un ampio portafoglio di servizi – argomenta Davide Rosetti, direttore commerciale per l’Italia del noto corriere –, per aiutare i propri clienti a gestire la complessità del commercio globale. Il settore It, in particolare, incide in maniera significativa sul nostro business, come dimostrano i vari servizi a valore aggiunto a esso dedicati, tra cui le soluzioni di spedizione automatizzate, attraverso l’”Ups Internet Shipping”, e la possibilità di dare input all’e-commerce mediante l’integrazione nel sito dell’azienda cliente delle nostre formule di spedizione online».

 D’altra parte, tanta specializzazione non sembra rientrare nei piani dei distributori nostrani. La principale istanza che questi avanzano ai corrieri è, infatti, la velocità dei tempi di consegna, unita a un buon rapporto qualità/prezzo del servizio offerto.

«Il criterio fondamentale per la scelta del corriere è sempre il prezzo – puntualizza Chrostek de Il Triangolo -. Una spedizione rapida e a un costo ragionevole è molto meglio di tanti servizi a valore, che alla fine, tra clausole da sottoscrivere e assicurazioni a carico, può risultare persino sconveniente. Gls e Bartolini garantiscono la consegna in 24 ore nel continente e in 48-72 nelle isole, ci basta questo».
Dello stesso tenore le considerazioni di Ellegi2 Informatica. «In un corriere – sostiene D’Agnano – ricerchiamo due semplici qualità: velocità della consegna e costi bassi».

La manager del distributore torinese si spinge oltre, specificando che il principale punto di debolezza delle realtà di questo settore è, appunto, talvolta, «la lungaggine dei tempi di consegna».
E se anche Tech Data, nonostante la maggiore capacità finanziaria, ritiene di inserire il rapporto tra qualità e prezzo ai primi posti nell’elenco dei bisogni primari che un corriere deve soddisfare, significa che, ad oggi, per i distributori It italiani forse conta di più la puntualità che la qualità del servizio: «Velocità, tempestività, sicurezza, costo e servizi aggiuntivi. È questa la scala delle priorità che ricerchiamo in un corriere. Certo, i nostri corrieri – prosegue il direttore della logistica di Tech Data –, sono in grado di fornirci applicazioni specifiche per l’It, tra cui un customer care dedicato e un canale riservato alla vendita online, per i quali aziende come la nostra sono disposte a pagare qualcosa in più, ma non si può negare la profittabilità di quegli operatori che utilizzano la sola leva del prezzo, risultando estremamente convenienti, soprattutto per le collaborazioni short term».

Del resto, contenimento delle spese a parte, è proprio sui servizi a valore che la realtà della distribuzione informatica si sta orientando per fare fronte alla crisi di marginalità e per ritrovare un ruolo all’interno di una filiera produttiva in cui la distanza tra vendor e terze parti si riduce sempre di più.
Va da sé, dunque, che le prestazioni a valore aggiunto offerte dai corrieri siano ben accette dai distributori, alla ricerca di una strada verso il futuro. È il caso, per esempio, della vendita online, veicolata attraverso gli analoghi strumenti messi a disposizione dagli specialisti delle consegne, come «le funzionalità fruibili sul sito Web Ups.com» di Ups.

«Il Web – conferma Chrostek de Il Triangolo –, è strategico nell’organizzazione del nostro business». Fa eco Tech Data che, complice la dimensione internazionale della società, fa dell’online l’estensione del network reale. In controtendenza Ellegi2 Informatica, che continua a impostare il rapporto con i propri clienti su consegne effettuate in maniera tradizionale.
Il mancato uso della risorsa virtuale da parte del distributore torinese, tuttavia, non è da imputare a una qualche forma di miopia organizzativa, «bensì – chiarisce D’Agnano -, all’estensione locale del nostro business, il che comporta l’instaurazione di un rapporto di contiguità con i clienti che non necessita di nuove iniziative rispetto al modus operandi abituale».

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