Le caratteristiche anagrafiche di un settore la cui crescente maturità è dovuta anche al blocco delle assunzioni
Coerentemente con i risultati dell’edizione dello scorso anno, il panel dell’indagine (in totale 932 partecipanti) appare maggiormente concentrato nel settore informatico nel quale ricade, infatti, il 39% circa dei rispondenti che, insieme agli intervistati attivi nel settore delle telecomunicazioni e dei media, portano le risorse del comparto a raggiungere un peso complessivo pari al 46,3%. I rispondenti attivi in altri comparti rappresentano il 53,7% del campione confermando, di fatto, l’importanza delle tematiche Ict presso le aziende utenti.
Particolarmente rappresentati sono i settori industria e servizi (rispettivamente 14,5% e 11,5% del totale), caratterizzati da una più elevata numerosità di aziende e, quindi, da una molteplicità rilevante di possibili applicazioni della tecnologia.
Per quanto riguarda le dimensioni aziendali, il campione non presenta polarizzazioni significative ma è distribuito in modo abbastanza uniforme tra le varie classi dimensionali. Tuttavia, in modo simile al 2006, le dimensioni più rappresentate sono quelle estreme, ovvero fino a 14 addetti (23,6%) e oltre i 1.000 (25,6%). Nella fascia delle piccole e medie imprese tra 50 e 199 addetti ricade il 23,3% dei rispondenti.
Le aziende di piccole dimensioni appartengono, con frequenza superiore alla media, ai comparti commercio, servizi (solitamente caratterizzati da un tessuto economico molto capillare sul territorio nazionale) e informatica.
Il settore dell’Information technology si conferma essere in Italia una realtà piuttosto frammentata, caratterizzata da espressioni di stampo imprenditoriale che, nonostante abbiano in molti casi attività di successo, sono maggiormente soggette alle oscillazioni del mercato e alle situazioni congiunturali negative.
Al contrario, nel comparto delle telecomunicazioni, si rileva una prevalenza di realtà di grandi dimensioni (oltre i 2.000 addetti). L’unione dei due comparti può dare vita a un segmento più solido alimentato, peraltro, dalla nascita di business alternativi derivanti da una sempre maggiore convergenza tra i due settori.
Analizzando le caratteristiche anagrafiche del panel, la quota delle donne all’interno del campione continua ad aumentare anche se si mantiene piuttosto allineata al risultato della scorsa edizione. Le donne rappresentano, infatti, il 14,1% dell’attuale campione contro il 13,9% del 2006 e il 12,6% del 2005.
Le donne appaiono maggiormente impiegate nelle aree commerciali e di marketing, confermando i risultati dell’indagine passata. Seguono le aree consulenza, sviluppo e programmazione, sistemi, reti e sicurezza e, sorprendentemente, direzione e gestione. L’occupazione femminile è, quindi, più alta dove le caratteristiche caratteriali delle donne sono maggiormente utili.
I ruoli professionali più presenti tra le donne sono quelli del marketing manager, dell’amministratore delegato e del consulente tecnico. Si segnala, inoltre, una forte presenza nelle figure di staff, a testimonianza del diffuso utilizzo di risorse femminili per ruoli segretariali. Al contrario, l’area manutenzione e assistenza è caratterizzata, in assoluto, dalla minor presenza femminile, probabilmente per i possibili disagi fisici derivanti dallo svolgimento di queste attività.
L’età
Per quanto riguarda l’età, la maggioranza del campione (complessivamente il 57,1%) si colloca nelle fasce intermedie, tra i 31 e i 45 anni, per un’età media complessiva di 40,4 anni in progressivo aumento rispetto alle edizioni passate: nel 2005 era pari a 37,4 anni e nel 2006 era di 38 anni.
Il settore Ict appare, quindi, caratterizzato da una crescente maturità, anche a causa del rallentamento delle assunzioni rispetto al passato recente, in particolare rispetto alla fine degli anni novanta.
Le risorse più giovani sono, in genere, maggiormente impiegate nelle aree di manutenzione e assistenza, sviluppo e programmazione, sistemi, reti e sicurezza dove si rileva una maggioranza di risorse con un’età compresa tra i 20 e i 30 anni.
Le attività legate a consulenza, marketing e commerciale vedono, invece, una prevalenza di risorse con un’età lievemente superiore, tra i 31 e i 45 anni.
Le risorse femminili si confermano essere mediamente più giovani, con un’età media pari a 38 anni contro i 40,8 degli uomini. Ciò suggerisce come l’inserimento di donne sia un fenomeno relativamente recente.
Se si guarda all’età delle risorse per figura professionale coperta, l’anzianità maggiore caratterizza ruoli di responsabilità, ai livelli aziendali e di formazione più alti, per i quali l’esperienza lavorativa e gli anni di attività costituiscono un elemento fondamentale. Si va dal docente/formatore con un’età media pari a circa 48 anni al responsabile amministrativo/Cfo con un’età mediamente pari a 43,3 anni.
Nella fascia di età intermedia ricadono figure caratterizzate da responsabilità commerciali e tecniche.
È in questa classe che si collocano i Cio e i responsabili sistemi informativi/Edp manager. Nonostante entrambe le figure siano caratterizzate da un’età media superiore ai 40 anni, è interessante notare come tali ruoli siano coperti da risorse tutto sommato giovani.





