«Il modello della filiera rischia di crollare»

L’ad di Esprinet invoca un cambiamento di modelli operativi

settembre 2008

«Nello scenario economico mondiale ci
sono due nuovi importanti ospiti per il nostro
settore: il rischio finanziario e l’inflazione
».
Con queste parole, Alessandro Cattani,
amministratore delegato di Esprinet,
sposta l’attenzione della platea di Ict Trade
dalle debolezze del Sistema Paese a una visione
più globale. «Per qualche anno – prosegue
il manager – sembrava che il rischio
finanziario fosse sparito dal vocabolario
dei grandi player della finanza. È come se
avessimo vissuto in un’epoca felice e non
ce ne fossimo accorti
». In altre parole, secondo
Cattani, se per alcuni anni il rischio
di prestare soldi è stato percepito quasi
nullo, ora la situazione è diversa. «Il credito
nei prossimi anni sarà più costoso e si va
verso un repricing del rischio
».
In questa
situazione, diventa fondamentale che le
aziende lavorino sulla qualità, anche della
comunicazione finanziaria. «Sui 20 miliardi
di euro del mercato Ict italiano, 3 sono
attribuiti allo Stato. Con la Pa si lavora con
120 giorni di incasso medio, perché ha merito
di credito. Dobbiamo ottenere la cessione
del credito verso la Pa da parte del
canale a realtà di factoring: questo significherebbe
avere 1,2 miliardi di euro da usare
per fare cassa
».

Quanto all’inflazione,
secondo Cattani «è una malattia che pensavamo
di aver dimenticato. Ma oggi rischio
finanziario e inflazione ci sono e condizionano
anche il nostro settore
».
Il modello di
business del mercato Ict, secondo il manager,
si è giocato per anni su tre regole: i
prezzi scendono, le quantità salgono, i costi
restano uguali. «Questo schema non è più
valido: i prezzi continuano a scendere, le
quantità salgono meno e, comunque, stiamo
entrando in un’epoca di consolidation,
i costi salgono e saliranno. Il modello economico
dell’intera filiera rischia di crollare
».
Secondo Cattani la soluzione risiede in
un cambiamento dei modelli operativi. «Direi
che in primo luogo i prezzi dovranno
scendere meno o non scendere del tutto. Il
prezzo è il primo indicatore di qualità e va
difeso. In secondo luogo, il sistema dei
margini dovrà modificarsi, se non nei valori
almeno nella tipologia, passando da percentuali
a valori assoluti o, addirittura, a
transazioni. L’alternativa è fronteggiare un
periodo di brutale consolidamento di mercato:
se non si riescono a modificare le dinamiche
dei singoli conti economici, ci sarà
spazio per meno conti economici
».

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