Le esigenze dei clienti, il grado di maturità del mercato e i più probabili sviluppi dello storage nella visione di Accenture
Nella vasta gamma di offerte di consulenza di Accenture non poteva mancare lo storage, un settore che viene coperto a 360° utilizzando componenti di tutti i vendor principali, ma con alcuni distinguo: «Tra San e Nas non abbiamo una tipologia preferita a priori – dichiara Giuseppe Gorla, senior executive responsabile di Accenture Technology Consulting per Italia, Grecia, Centro Est Europa e Medio Oriente -. Tutto dipende dalle esigenze del cliente. Ma visto che Accenture viene solitamente chiamata a disegnare e implementare soluzioni per dati business critical, le architetture San sono di solito più appropriate, per cui possiamo dire che la nostra offerta più tipica è su queste architetture. Analogamente per la tecnologia: Accenture è, per sua natura, vendor indipendent, ma nel tempo ha rafforzato le relazioni con quei vendor che hanno dimostrato maggiore affidabilità e attenzione ai saving attesi dal cliente. In particolare da anni ha avviato una alleanza strategica con Emc, cosa che ci ha permesso di affrontare progetti impegnativi con maggiore confidenza sui risultati finali».
Dal punto di vista applicativo, Accenture offre i suoi servizi su tutta la filiera progettuale, dal disegno all’implementazione delle soluzioni infrastrutturali alla sicurezza dei dati, alla gestione fino ai servizi di storage on demand: «Il nostro fatturato storage – precisa Gorla – lo potremmo così suddividere: 30% consulenza, 30% implementazione, 40% gestione e servizi di storage on demand».
Proprio per il suo posizionamento sul mercato e la vastità della sua offerta, Accenture è un osservatore privilegiato delle esigenze dei clienti: «Ogni mercato ha le sue peculiarità e criticità – osserva Gorla. – Ad esempio quello bancario ha forti esigenza di sicurezza e necessità di non perdere nemmeno una transazione in caso di problemi tecnici o disastri naturali, mentre settori industriali con importanti sistemi di fatturazione o gestione della clientela, come le società di telecomunicazione e le utility, hanno problematiche di gestione di grossi volumi di dati».
Ma il mercato è consapevole della gamma, ormai vasta, di possibilità delle soluzioni storage che sono offerte dai vendor? «Il mercato sta prendendo consapevolezza dell’evoluzione degli storage, e in particolare delle potenzialità delle funzionalità di virtualizzazione – risponde Gorla -. Tuttavia l’interesse primario rimane l’affidabilità della tecnologia e la sicurezza dei dati. Inoltre, in molti casi gli investimenti sullo storage possono essere significativi, e quindi richiedere tempi relativamente lunghi di decisione».
In chiusura, abbiamo chiesto a Gorla di aiutarci a capire quale potrebbe essere l’evoluzione dei prodotti e servizi storage nel prossimo futuro: «Per quanto riguarda i componenti hardware, i dischi a stato solido hanno un futuro molto promettente, sia per la velocità di accesso dei dati sia per i risparmi energetici che consentono, ma al momento sono ancora troppo cari per avere un’ampia diffusione sul mercato. Sul fronte della connettività la diffusione di tecnologie come l’i-Scsi, così come di tutte quelle che prevedono la convergenza fra le reti Lan e San, consentiranno livelli di flessibilità fino a ieri inesistenti. Un altro capitolo molto importante è quello della virtualizzazione. Esistono molte tecniche di virtualizzazione che sono di interesse nell’immediato, come: la Storage Virtualization che consente di separare la vista logica dello storage dalla sua vista fisica, in modo da disaccoppiare le applicazioni dai dischi; il Thin Provisioning, che permette alle applicazioni di vedere più spazio disco rispetto a quello realmente allocato; il Maid (Massive Array of Idle Disks), che prevede tecniche di ottimizzazione dei consumi energetici durante il periodo di non utilizzo dei disk drive; la Data Deduplication che consente l’eliminazione dei dati ridondati; le Virtual Tape Library che presentano al software di backup risorse disk storage come se fossero risorse tape drive e media; il Content Address Storage che permette a dati con contenuto identico di non essere duplicati sullo storage. Per quanto riguarda l’evoluzione dell’offerta di servizi di storage nei prossimi anni si svilupperà lo Storage on demand, lo Storage as a service e il Cloud computing. Lo storage on demand è già adesso utilizzato da numerosi nostri clienti, soprattutto in situazioni quali ad esempio la predisposizione di siti di disaster recovery o l’allocazione di spazio per ambienti di sviluppo».





