Il 23% dei professionisti evade le tasse

Contribuenti.it stima una crescita dell’evasione fiscale in tutte le categorie prfoessionali

Tra il 2004 ed il 2008 aumentano gli evasori in tutte le categorie professionali: confrontando i risultati del I e II rapporto di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani sull’Evasione fiscale in Italia, aumenta l’illegalità fiscale in tutte le 18 categorie professionali osservate. Tra le 18 professioni oggetto d’indagine, svolta mediante 12.391 interviste a Lo Sportello del Contribuente di 80 città italiane, soltanto in tre casi (giornalisti, commercialisti e notai) si riscontra una diminuzione dei comportamenti illeciti, mentre in 15, il fenomeno registra un aumento.
In Italia il 23% dei professionisti non emette la fattura sottraendo, ogni anno, all’erario oltre 3 miliardi di euro.
La classifica delle categorie professionali che non emette fattura vede al primo posto gli odontoiatri con il 34%, seguiti dai veterinari con il 33%, avvocati (31%), psicologi (30%), medici (28%), ragionieri e consulenti del lavoro (27%), architetti (25%). Seguono poi i geometri con il 23%, i periti agrari con il 22%, i periti industriali con il 21%, geologi con il 18%, ingegneri con il 17%, i giornalisti con il 14%, i notai con l’11%, i commercialisti con il 10%, chimici con il 10% e biologi con l’8%.
Secondo lo studio condotto da Krls Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it ogni anno i professionisti sottraggono all’erario oltre 3 miliardi di euro.
A livello territoriale, invece, l’evasione e’ diffusa soprattutto al Nord Ovest (35% del totale nazionale), seguito dal Centro (27,5%), dal Nord Est (24,5%) e dal Sud (13%).
Secondo i dati de Lo Sportello del Contribuente, 9 italiani su 10 chiedono più rigore nella lotta all’evasione fiscale: l’ 89% del campione giudica ancora insufficiente l’impegno dell’amministrazione finanziaria nella lotta all’evasione fiscale, definendolo “poco” (46%) o “per niente efficace” (43%), a fronte del 11% di opinione contraria; un’azione inefficace è segnalata più diffusamente tra gli uomini (87% rispetto al 83% tra le donne), tra gli anziani (84%), e nel campione del Nord (91% rispetto al 78% nel Centro e al 86% nel Sud).

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