Durante l’evento inaugurale dell’edizione europea di SAP Sapphire 2025, svoltasi a Madrid, il CEO Christian Klein ha introdotto un concetto destinato a ridefinire l’architettura delle imprese digitali: il flywheel, ovvero il volano. Un modello circolare che esprime l’idea di un’intelligenza operativa autoalimentata, in cui ogni elemento — applicazioni, dati, AI — contribuisce a rafforzare gli altri in un ciclo continuo di miglioramento.
“Il nostro obiettivo è creare un ciclo virtuoso in cui le applicazioni generano dati, i dati alimentano l’AI, e l’AI migliora continuamente le applicazioni. Questo è il nostro flywheel”, dichiara Klein.
Il principio è tanto semplice quanto significativa è la trasformazione che ne deriva applicandolo: le applicazioni intelligenti generano dati; i dati, raccolti e armonizzati, alimentano l’intelligenza artificiale; e l’AI, a sua volta, ottimizza e accelera i processi gestiti dalle applicazioni. Il risultato è un sistema che apprende da sé, migliora col tempo e abbatte le tradizionali barriere tra processi, insight e azioni.
L’iceberg dell’IT: valore visibile, complessità nascosta
A rafforzare visivamente questa visione, Muhammad Alam, Chief Product Officer di SAP, ha presentato una metafora dell’iceberg tanto eloquente quanto precisa.
Nella parte emersa si trova ciò che le aziende e i clienti percepiscono: innovazione, customer experience, insight strategici. Ma sotto la superficie si nasconde una massa molto più grande: il lavoro nascosto e silenzioso dell’IT per integrare sistemi, gestire dati eterogenei e mantenere operazioni coerenti.
“La maggior parte delle risorse IT è consumata per tenere a galla ciò che non si vede. Non possiamo permettere che l’80% dello sforzo sia dedicato alla complessità”, avverte Alam, sottolineando la necessità di riportare in superficie quel valore sommerso.
Ed è proprio questa sproporzione che SAP mira a ribaltare, rendendo visibile e valorizzabile ciò che oggi resta nascosto.
Dalle applicazioni ai dati, fino all’intelligenza: il motore del cambiamento
Nel modello flywheel, tutto parte dalle applicazioni SAP — ERP, supply chain, HR, procurement — che rappresentano il punto di origine del dato aziendale.
Questi dati vengono raccolti nella SAP Business Data Fabric, il layer semantico che rappresenta le relazioni tra clienti, fornitori, documenti, prodotti e transazioni. In questo ambiente armonizzato, l’AI — in particolare Joule, l’assistente intelligente di SAP — può operare con piena consapevolezza del contesto.
Ogni azione dell’AI produce nuovi dati, che alimentano e arricchiscono il ciclo, accelerando nel tempo l’efficienza del sistema.
Se in passato Joule era un’interfaccia conversazionale, oggi è un agente proattivo e interapplicativo, capace non solo di rispondere, ma di agire. “Joule non è solo un assistente: è un agente. È capace di comprendere il contesto, anticipare le esigenze e agire senza richiedere interventi manuali”, afferma Klein.
Joule può ora operare anche su applicazioni esterne, come ServiceNow, Teams o Gmail, grazie all’integrazione con WalkMe. Un ticket può nascere da un’email, un ordine può essere generato direttamente in background. L’utente resta nell’ambiente in cui lavora, l’intelligenza lo segue. “Portiamo Joule dove l’utente lavora, non il contrario. L’intelligenza deve essere ubiqua, ma invisibile”, puntualizza Alam.
Joule è in grado di gestire conversazioni articolate, seguendo il filo logico dell’interazione. Può rispondere a domande strategiche, generare piani e attivarli direttamente nei sistemi.
Grazie alla nuova orchestrazione, Joule rileva anomalie, analizza cause e propone soluzioni, attivando direttamente i workflow.
“L’intelligenza artificiale non è utile se resta ai margini. Joule è il primo passo per un’AI davvero embedded nei processi aziendali.” — Christian Klein
Explainability e trasparenza: l’integrazione di Perplexity
Un annuncio significativo in tema di AI responsabile è la collaborazione tra SAP e Perplexity AI, nata per rafforzare le capacità di Joule sul fronte della trasparenza e spiegabilità delle risposte.
Grazie a questa integrazione, Joule è ora in grado di combinare in tempo reale dati strutturati aziendali e fonti informative esterne — come articoli, regolamenti e notizie di settore — per generare risposte arricchite, verificabili e direttamente utilizzabili nel flusso operativo.
“Combinando SAP e Perplexity, offriamo un’AI che sa rispondere con contesto e con prove. Ogni risposta ha una fonte, ogni suggerimento ha una spiegazione”.
Un utente può così chiedere, ad esempio, l’impatto di una nuova norma ESG sulle proprie attività, e ricevere scenari basati sia sui dati interni sia su fonti esterne affidabili — tutte citate puntualmente nella risposta. Le raccomandazioni generate da Joule saranno così accompagnate da indicatori, riferimenti e link di approfondimento, promuovendo la fiducia e la tracciabilità delle decisioni AI.
Questa attenzione all’explainability non è un vezzo tecnologico, ma una condizione necessaria per adottare l’AI in ambiti aziendali critici, dalla finanza alla supply chain. SAP e Perplexity costruiscono così un nuovo paradigma di AI “rispondente”, contestualizzata e responsabile.
Joule adatta i suoi insight e suggerimenti al profilo dell’utente, per garantire rilevanza e tempestività, sia nel contenuto che nel canale.
Suite-as-a-Service: superare i silos e far emergere il valore
Per rendere operativo il flywheel, SAP introduce un nuovo paradigma: la Suite-as-a-Service.
In contrasto con l’architettura SaaS frammentata, SAP propone una suite nativamente integrata, basata su un modello dati comune e processi orchestrati.
“La differenziazione che il best-of-breed offriva non esiste più. L’applicazione, pur essendo ancora fondamentale, diventerà una commodity nell’era dell’AI. La «Suite-as-a-Service» è il nuovo SaaS che permetterà di sfruttare l’effetto volano e creare valore da questo contesto end-to-end”, sostiene Alam, che prosegue: “Non basta avere AI ovunque: serve avere AI dove ha senso. E perché l’intelligenza abbia senso, bisogna costruire una suite, non un patchwork”.
Con la Suite-as-a-Service, SAP trasforma la massa sommersa dell’iceberg IT in un motore intelligente, che non consuma risorse, ma genera valore.
I vantaggi concreti: decisioni rapide, AI efficace, meno complessità
Questo approccio porta benefici tangibili: decisioni più rapide, perché l’insight è incorporato nel processo operativo; AI più efficace, perché conosce il contesto in profondità; IT semplificato, perché elimina integrazioni complesse e ridondanze.
“Vogliamo che le aziende concentrino le loro energie sull’innovazione, non sull’integrazione. E questo è possibile solo se suite, dati e AI parlano la stessa lingua.” — Christian Klein
Il flywheel e la Suite-as-a-Service rappresentano una nuova visione dell’impresa digitale: connessa, intelligente, continua.









