IBM ha annunciato l’evoluzione di watsonx Orchestrate con l’introduzione di agentic workflows e agenti specifici per dominio, progettati per automatizzare processi reali in ambienti aziendali complessi. L’obiettivo è trasformare l’intelligenza artificiale da strumento sperimentale in componente operativa dei sistemi IT, integrando logica di dominio, governance e automazione in un’unica piattaforma.
Questa iniziativa nasce dalla consapevolezza che le imprese hanno bisogno di strumenti in grado di cooperare con infrastrutture esistenti, orchestrare agenti multipli e garantire trasparenza e controllo durante l’esecuzione autonoma dei processi.
Agentic workflows: il filo conduttore dei processi intelligenti
I agentic workflows consentono di definire percorsi strutturati che un agente segue passo dopo passo, con logica condizionale, chiamate a strumenti, input da utente e controlli deterministici. Questa struttura garantisce maggiore prevedibilità e coerenza, rendendo i processi ripetibili e affidabili soprattutto in scenari regolamentati.
In pratica, un agente può invocare un agentic workflow per eseguire attività come l’onboarding dei clienti, l’elaborazione di documenti complessi o il coordinamento di operazioni tra sistemi differenti, mantenendo contesto, controlli e tracciabilità.
Agenti di dominio: da HR a Procurement, integrati e pronti all’uso
IBM amplia l’offerta introducendo agenti preconfigurati per funzioni aziendali chiave come risorse umane, procurement e vendite. Questi agenti dispongono di integrazioni native con sistemi di gestione HR, CRM e piattaforme di approvvigionamento, portando con sé competenze di dominio già incorporate.
Per chi desidera personalizzare ulteriormente le proprie soluzioni, IBM mette a disposizione strumenti no-code e pro-code per la creazione di agenti personalizzati. Inoltre, grazie ad AI Gateway, è possibile scegliere tra diversi modelli linguistici – inclusi quelli della famiglia IBM Granite – o modelli di altri fornitori, a seconda delle esigenze operative.
Orchestrazione, visibilità e governance integrate
La forza di questa evoluzione risiede anche nella governance. IBM ha introdotto AgentOps, un livello dedicato al monitoraggio, al controllo delle policy e all’osservabilità dei comportamenti degli agenti in esecuzione.
Parallelamente è stato creato un Agent Catalog governato, che consente di gestire strumenti, agenti e workflow in modo coerente, favorendo il riuso e la standardizzazione. IBM sta inoltre introducendo meccanismi per valutare le prestazioni degli agenti attraverso metriche dedicate e un tracciamento esplicito delle decisioni.
Verso l’adozione su larga scala
Con queste novità, IBM punta a rendere l’intelligenza artificiale non solo più intelligente, ma anche controllabile, interoperabile e scalabile nei contesti enterprise. Le aziende potranno orchestrare agenti provenienti da diversi fornitori o modelli, integrandoli in workflow gestiti e monitorati all’interno di un’unica piattaforma.
L’introduzione di agentic workflows e agenti di dominio rappresenta un passo decisivo verso un’AI realmente operativa e affidabile, dove l’autonomia è guidata da regole e governance, adattandosi alle esigenze reali delle imprese moderne.






