IBM installa nei Paesi Baschi il primo Quantum System Two in Europa

È operativo a Donostia-San Sebastián il primo IBM Quantum System Two in Europa. Il sistema è stato installato presso l’IBM-Euskadi Quantum Computational Center, frutto della collaborazione tra IBM e il Governo Basco, e rappresenta una tappa cruciale nella strategia della regione per diventare un hub internazionale nel campo delle tecnologie quantistiche.

L’evento inaugurale ha visto la partecipazione del Presidente del Governo Basco Imanol Pradales, del Direttore di IBM Research Jay Gambetta, del Ministro Basco della Scienza, Università e Innovazione Juan Ignacio Pérez Iglesias, insieme a rappresentanti del mondo accademico e industriale.

IBM Quantum Heron: il cuore da 156 qubit del nuovo sistema

Il nuovo Quantum System Two è alimentato dal processore IBM Quantum Heron, un chip da 156 qubit superconduttori che segna una svolta nella scalabilità del calcolo quantistico. L’architettura heavy-hexagonal e i coupler sintonizzabili consentono di regolare in tempo reale l’interazione fra i qubit, riducendo le interferenze e migliorando l’affidabilità dei calcoli.

IBM Quantum Data Center

L’architettura heavy-hexagonal (o heavy-hex lattice) è la topologia fisica con cui IBM dispone i qubit nei suoi processori di nuova generazione, come il Quantum Heron da 156 qubit. In pratica, definisce come i qubit sono collegati tra loro sul chip: non in una griglia quadrata, ma in una rete esagonale “rinforzata, che riduce le interferenze e migliora la precisione dei calcoli. Ogni qubit interagisce solo con pochi “vicini diretti”, diminuendo i fenomeni di crosstalk (interferenze fra segnali) e aumentando la fidelity delle operazioni a due qubit. Questa scelta semplifica anche la scalabilità: i chip possono crescere in dimensioni senza moltiplicare gli errori, un passaggio essenziale per arrivare a sistemi con migliaia di qubit. Il compromesso è una connettività leggermente ridotta – alcuni algoritmi richiedono più passaggi per far “dialogare” qubit lontani – ma i benefici in stabilità e affidabilità rendono la heavy-hex una delle architetture più promettenti per il calcolo quantistico applicativo.

I coupler sintonizzabili (tunable couplers) sono componenti che controllano dinamicamente l’interazione tra due qubit. In un chip quantistico superconduttore, i qubit devono interagire solo quando serve — ad esempio, durante l’esecuzione di una porta a due qubit — e rimanere isolati negli altri momenti per evitare disturbi. I coupler sintonizzabili permettono esattamente questo: possono “accendere” o “spegnere” il legame tra due qubit regolando il flusso magnetico in un circuito superconduttore chiamato SQUID (Superconducting Quantum Interference Device). Il risultato è un controllo più preciso, una riduzione drastica del rumore residuo e una fedeltà superiore al 99,8% nelle operazioni a due qubit. Questa architettura consente a IBM di aumentare il numero di qubit senza sacrificare la qualità del calcolo, aprendo la strada a sistemi più affidabili e scalabili.

Rispetto alla precedente generazione Eagle (127 qubit), Heron può eseguire fino a 5.000 operazioni a due qubit, con un livello di precisione mai raggiunto da IBM.

Questo incremento di prestazioni è dovuto anche alla riduzione del rumore e alla mitigazione dei cosiddetti two-level systems (TLS), difetti microscopici che degradano la coerenza quantistica. Il risultato è un processore in grado di eseguire algoritmi complessi su scala industriale, un passo decisivo verso l’era della quantum utility: quando il calcolo quantistico diventa realmente utile per applicazioni scientifiche e produttive.

BasQ – Basque Quantum: l’ecosistema che alimenta la rivoluzione quantistica

Il progetto IBM-Euskadi si inserisce nel più ampio programma BasQ – Basque Quantum, lanciato dal Governo Basco nel 2023 con l’obiettivo di creare un ecosistema integrato per lo sviluppo delle tecnologie quantistiche.

BasQ collega ricerca, industria e formazione attraverso quattro assi principali:

  • Ricerca scientifica, che include progetti in fisica dei materiali, simulazioni quantistiche e chimica computazionale, realizzati anche in collaborazione con IBM.
  • Formazione, con programmi universitari e post-laurea per creare la prossima generazione di talenti quantistici, unendo fisica, informatica e ingegneria.
  • Innovazione industriale, per trasferire le tecnologie quantistiche alle imprese nei settori energia, biomedicina e manifatturiero avanzato.
  • Infrastruttura tecnologica, rappresentata proprio dal nuovo IBM Quantum System Two, che costituisce il fulcro operativo dell’intero ecosistema.

BasQ è quindi più di un progetto di ricerca: è un modello di politica industriale quantistica basata sulla cooperazione pubblico-privata e sulla creazione di valore economico locale. Nei prossimi anni, la rete intende attrarre startup, investitori e ricercatori internazionali, consolidando la posizione dell’Euskadi come polo di riferimento per il quantum computing nel Sud Europa.

La visione IKUR 2030: scienza, impresa e autonomia tecnologica

L’iniziativa BasQ nasce all’interno della strategia IKUR 2030, il piano decennale con cui il Governo Basco punta a rafforzare la capacità scientifica e tecnologica del territorio.

IKUR identifica quattro aree prioritarie: neurobioscienze, tecnologie quantistiche, neutrionica e HPC & AI (supercalcolo e intelligenza artificiale) con il duplice obiettivo di attrarre talento e generare valore economico.

Entro il 2030, la strategia prevede la creazione di 400 nuovi posti di ricerca d’eccellenza, la nascita di oltre 20 imprese deep tech e la mobilitazione di oltre 280 milioni di euro in investimenti pubblici e privati. In questo contesto, il Quantum System Two diventa la componente infrastrutturale chiave per tradurre la visione IKUR in realtà scientifica e industriale.

I Paesi Baschi: innovazione e industria ad alta tecnologia

Con poco più di 2,2 milioni di abitanti, i Paesi Baschi (Euskadi) rappresentano una delle regioni più avanzate d’Europa dal punto di vista industriale e tecnologico.

Il territorio genera circa il 6% del PIL spagnolo, sebbene il territorio accolga solo il 4,7% della popolazione del Paese e ospita un tessuto produttivo fortemente orientato all’export e all’innovazione, con cluster nei settori automotive, energia, biotecnologie, robotica e materiali avanzati.

L’impegno nel calcolo quantistico rientra in una strategia più ampia di reindustrializzazione tecnologica e autonomia scientifica, in linea con la visione europea di sovranità digitale. Attraverso programmi come IKUR e BasQ, l’Euskadi sta costruendo un modello di sviluppo che coniuga ricerca, competitività e formazione di nuove competenze.

Un laboratorio per l’Europa del futuro

Con l’inaugurazione del primo IBM Quantum System Two del continente, i Paesi Baschi entrano ufficialmente nella rete globale di calcolo quantistico di IBM, insieme a Stati Uniti e Giappone.

Il centro di San Sebastián non è soltanto un impianto scientifico, ma un laboratorio per l’Europa del futuro: un luogo dove la ricerca di frontiera incontra la politica industriale, e dove la tecnologia quantistica inizia a tradursi in valore concreto per l’economia reale.

 

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