Ibm da il via libera a Cisco

Big Blue cede il networking alla casa di San Francisco, in cambio nediventa il partner privilegiato nei servizi di rete attraverso la propria divisione Ibm Global Services.

Dopo una lunga battaglia a distanza, Ibm e Cisco hanno fatto la pace sul
networking, grazie a un accordo dal valore di 2 miliardi di dollari,
distribuiti in cinque anni. Forse, però, sarebbe più giusto dire che Ibm
si
è arresa consegnando le "armi" a Cisco. In base all’intesa, infatti, la
prima fornirà i chip per i prodotti della seconda, mentre questa venderà
router e switch ai clienti di Big Blue. Cisco, compreso nel prezzo, si
porta a casa anche dei dispositivi di storage. Ma c’è di più, molto di p
iù.
Ibm, infatti, ha annunciato che smetterà di competere sul mercato
dell’hardware di rete, cedendo a Cisco oltre 200 brevetti per una somma non
precisata. Entro un anno, pur mantenendo fede a tutti i contratti
esistenti, Ibm cesserà la produzione di router e switch. Michel Mayer,
direttore generale della Networking Hardware Division di Ibm, ha affermato
che non saranno necessari licenziamenti e che Big Blue continuerà a
supportare gli attuali clienti, nonché i sistemi Sna e Token Ring
attraverso i suoi attuali canali distributivi. Ma la strada per i clienti
Ibm è segnata: la casa di Armonk, infatti, li spingerà ad adottare
l’architettura di rete di Cisco, collaborando con quest’ultima per guidare
in tale operazione i propri clienti.
Cisco, con questo accordo, consolida ancor di più la posizione di
leadership nel networking, anche se non è dato di sapere che giro di affar
i
realizzasse Ibm in questo settore. Big Blue, infatti, ha sempre fatto molta
confusione nel fornire informazioni, mischiando fatturati provenienti da
settori paralleli e mai specificando le quote dovute all’hardware, al
software, ai servizi o, ancor meno, alle diverse linee di prodotto. Mayer,
a tal proposito, ha semplicemente commentato: "Si può certamente dire
che si tratta di un’opportunità multimiliardaria per Cisco"
.
L’altro lato della medaglia è rappresentato da un’alleanza che le stesse
due società hanno siglato, in base alla quale la divisione Ibm Global
Services offrirà una vasta gamma di servizi e lo sviluppo di sistemi ai
clienti della seconda (compresi, ovviamente, quelli che Ibm stessa le avrà
ceduto). Tra i servizi citati dai portavoce dei due big: l’integrazione
Sna-Ip, quella voce-dati, il commercio elettronico e il supporto per Isp.
Ibm, dunque, diventa il partner privilegiato di Cisco per i servizi di
networking, supportando tutti i clienti di quest’ultima con consulenze,
progettazione e implementazione delle soluzioni. La società californiana,
come ha confermato un portavoce, ha così anche risolto la questione
apertasi dopo l’acquisizione da parte di Lucent di Ins (International
Network Services), fino a oggi importante alleato di Cisco (si veda anche
x-link
Lucent cresce nei servizi; 010; A; 26-08-1999
x-fine-link
).
Tutti contenti dunque. E del resto Ibm aveva enfatizzato il ruolo della
propria tecnologia di base e aveva spiegato che i dispositivi di rete erano
visti solo come funzionali allo sviluppo di soluzioni. A farlo era stato lo
stesso Mayer, da noi intervistato a fine maggio (si veda
x-link
Tutto orientato alle imprese…; 000; A; 26-05-1999
x-fine-link
). Ma forse non proprio felici saranno i rivenditori dei prodotti
networking di Big Blue. A questo proposito, Mayer ha ribadito che i
rapporti non saranno interrotti, almeno per quanto riguarda il periodo di
transizione e, per il futuro, è previsto un percorso di migrazione verso
Cisco anche per loro.

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