I risparmi non sono “virtuali”

I vantaggi della virtualizzazione? Non solo server consolidation, ma anche riduzione dei costi energetici e operativi. L’analisi di Butler Group.

Secondo uno studio presentato in questi giorni da Butler Group, nell’arco dei prossimi due anni la virtualizzazione potrebbe diventare una delle tecnologie dominanti nell’ambito dei data center, generando risparmi nell’ordine delle centinaia di migliaia di dollari.

La riduzione dei costi energetici e dei costi operativi, giusto per fare un esempio, può portare un’azienda che gestisce un data center con 250 server dual core a un risparmio di 4 milioni di dollari nell’arco di tre anni.

Se si parla invece di pc, Butler Group stima il risparmio in 157.500 dollari ogni mille pc: l’importante è passare da una infrastruttura full desktop, a una infrastruttura server-hosted virtualizzata.

Se poi si pensa alla riduzione delle chiamate ai servizi di help desk, si possono aggiungere al conto risparmi per 8.000 dollari.

Quantificazioni a parte, che in questa sede resta difficile certificare, il messaggio che deriva dall’analisi di Butler resta interessante. Le aziende, in buona sostanza, si erano rivolte alla virtualizzazione come a una tecnologia che consentiva risparmi attraverso la cosiddetta server consolidation.

Mano a mano che le esperienze di moltiplicano, tuttavia, appare sempre più chiaro che i vantaggi indotti e correlati all’adozione delle tecnologie di virtualizzazione si traducono in un incremento significativo dei risparmi, andando a incidere su numerose altre voci di spesa.

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