I ProLiant di Hp diventano autosufficienti

La generazione 8 dei server nati a suo tempo in casa Compaq si propone soprattutto di semplificare la gestione e ridurre I costi di supporto e consumo dei data center.

Dopo Moonshot e Odissey tocca Voyager. Hp ha scelto la metafora della conquista dello spazio per introdurre gradualmente innovazioni che intendono cambiare radicalmente il modo di gestire i data center. Nello scorso novembre erano stati annunciati I primi due progetti, che andavano a coprire rispettivamente le aree dei server a basso consumo e della fascia mission-critical. Ora tocca alla generazione 8 della gamma ProLiant, nata addirittura nell’ormai defunta era Compaq e oggi nuovamente rinnovata soprattutto in direzione del miglioramento della gestione interna delle macchine, dell’automazione e del risparmio energetico.

La nuova architettura rientra nella più complessiva strategia Converged Infrastructure e rappresenta, in realtà, il primo step del progetto Voyager, uno sforzo che ha richiesto due anni di lavoro e un investimento di 300 milioni di dollari per ridefinire la struttura economica, ancor più che tecnica, di un data center.

Al centro della nuova generazione di server si trova la Proactive Insight Architecture, che include l’automazione integrate del ciclo di vita dei sistemi, l’accelerazione dinamica dei carichi di lavoro, l’ottimizzazione automatizzata dell’uso di energia elettrica e un insieme di servizi e supporto proattivi.
“L’ascesa dei costi operativi dei data center è diventata insostenibile – ha sottolineato Dave Donatelli, executive vice president e general manager di tutta l’area hardware che si rivolge al mondo enterprise –. Per questo abbiamo deciso di sviluppare innovative tecnologie intelligenti che consentono ai server di prendersi cura di loro stessi e lasciare alle persone del data center più tempo per pensare all’innovazione di business”.

L’automazione integrate del ciclo di vita dei sistemi si occupa di semplificare attività comuni per ottenere, secondo Mark Potter, senior vice president e & general manager Industry Standard Servers & Software, una riduzione del 93%dei downtime durante gli aggiornamenti, rispetto alle precedenti generazioni di ProLiant. Tra le caratteristiche integrate in quest’ambito, spicca Active Health System, che consente agli amministratori di raccogliere informazioni e intervenire rapidamente monitorando oltre 1.600 parametri di sistema e caricando in modo sicuro tutti I cambiamenti di configurazione. Smart Update, inoltre, è uno strumento di manutenzione che aggiorna sistematicamente server e infrastrutture blade a livello di data center.

Per ridurre e, in qualche caso, eliminare i colli di bottiglia legati all’utilizzo di applicazioni data-intensive. Hp ha studiato tecnologie chef anno meglio convergere risorse di elaborazione e storage. L’utilizzo della tecnologia a stato solido consente, sempre secondo Potter, di migliorare del 500% le performance dello storage, mentre strumenti analitici intelligenti ottimizzano le prestazioni di sistema ed efficienza in tempo reale.

Una delle innovazioni più creative contenuta nella Generazione 8 dei ProLiant è l’utilizzo dei sensori per ottimizzare i consumi energetici e la gestione dei guasti. I sensori di temperature interna possono essere usati per modificare individualmente la velocità dei ventilatori e ridurre la potenza utilizzata. Una novità di rilievo è rappresentata dalla possibilità di impiegare una tecnologia in stile Gps (sempre basata sui sensori) per individuare con precisione i server malfunzionanti o sovrautilizzati, consentendo di ridistribuire i carichi di lavoro per ottimizzare l’efficienza.

Sul fronte dei miglioramenti progettuali di chassis, va segnalato che la dimensione degli slot per i disk drive è stata ridotta, in modo da poterne ospitare fino a 25. Una serie di display Led sui drive, inoltre, indica costantemente il loro stato e segnalano quali sono guasti o si stanno ricostruendo, in modo tale che nessuno rimuova il dispositivo sbagliato: ”Molte perdite di dati si devono proprio a questo genere di errore umano”, ha rilevato Donatelli.

L’insieme di nuove caratteristiche di automazione consente di eliminare, secondo Hp, il 50% dei problemi in un data center prima ancora che accada. Ma un aiuto concreto è fornito anche a chi deve aiutare i clienti a risolvere questi problemi. Hp ha creato anche Insight Online, un portale disponibile in modalità cloud (gratuito per chi si aggiorna) che consente alle operation It di avere accesso alla configurazione di sistema da qualunque dispositivo e, se richiesto, anche attraverso una personalizzazione per azienda o nome del responsabile. Questo servizio si integra con l’Insight remote Support, i servizi di supporto proattivo e il rapporto le risorse locali attraverso il programma Service One.

Non a caso l’annuncio ProLiant Gen8 è stata fatta da Hp nella General Partner Convention di Las Vegas.
Non solo il canale genera il 60% del fatturato complessivo dell’azienda, ma l’insieme di nuove funzioni è pensato anche per favorire il lavoro di chi vuole espandere il proprio portafoglio di servizi e migliorare le relazioni con la clientela. I partner, infatti, possono implementare i server in modo sette volte più veloce rispetto al passato, ridurre il downtime con l’automazione dei processi di aggiornamento e provisioning applicativo, nonché migliorare la risoluzione dei problemi, con un 95% promesso di successo al primo contatto e un 40% di riduzione nella soluzione generale dei malfunzionamenti, grazie a Insight Online, Active Health e Insight Remote Support.

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