Una volta selezionata l’architettura logica più congeniale per l’azienda, occorre anche procedere alla selezione della metodologia in grado di assicurare la miglior interconnessione tra le applicazioni utilizzate. Quattro sono quelle più diffuse: Integ …
Una volta selezionata l’architettura logica più congeniale per l’azienda, occorre anche procedere alla selezione della metodologia in grado di assicurare la miglior interconnessione tra le applicazioni utilizzate. Quattro sono quelle più diffuse:
Integrazione a livello di dati: permette di integrare la dorsale dei dati immagazzinati, utilizzati quotidianamente dalle applicazioni interconnesse. Questo approccio potrà essere di tipo “push” o “pull”. Nel primo caso, l’applicazione effettua una chiamata Sql (Structured query language, il linguaggio creato per l’accesso a informazioni memorizzate nei database), attraverso link presenti sulla base dati oppure sfruttando procedure già immagazzinate, a un altro database. La chiamata “spinge” all’interno del secondo database gli aggiornamenti relativi ai dati contenuti sul primo. Al contrario, nella modalità pull, il primo database richiama gli aggiornamenti e le modifiche intervenute nel secondo.
Integrazione a livello dell’interfaccia utente: questa metodologia, che sfrutta il proxy (un programma che si interpone tra client e server inoltrando richieste e risposte dall’uno all’altro), include le logiche di integrazione all’interno dell’interfaccia utente. Questo avviene, in particolare, per le applicazioni client/server o mainframe e, più in generale, quando non sia possibile creare un facile accesso al database. La metodologia utilizza l’interfaccia delle applicazioni integrate per scambiare dati da e verso il sistema legacy.
Integrazione a livello di applicazioni: questo metodo sfrutta i framework e le interfacce di programmazione (Api) delle applicazioni interconnesse al layer per invocare le logiche di business che assicurano l’integrità dei dati, la loro consistenza e univocità. Il livello di astrazione risulta trasparente alle applicazioni sottostanti e consente di preservare l’integrità dei dati in esse contenuti.
Integrazione a livello di metodologie: poco frequente, questa tipologia di omogeneizzazione aggrega le operazioni comuni su una pluralità di applicazioni all’interno di un’applicazione unica, che costituisce l’interfaccia di quelle integrate. Si utilizza questo metodo, in genere, quando esistono similitudini tra le Api e le funzionalità dei diversi software interconnessi.





