I nuovi standard europei che favoriscono le Pmi

Il testo approvato dal Parlamento europeo intende dare compatibilità e interoperabilità a prodotti e servizi per agevolare la partecipazione ai lavori, riuscendo a superare gli ostacoli di natura burocratica e linguistica che fino a oggi non consentivano un ruolo attivo.

È stato approvato in prima lettura dal Parlamento
europeo il nuovo regolamento sulla standardizzazione.

Relatore del testo, che migliora le regole che
governano il sistema di produzione degli standard europei e votato a larga
maggioranza (639 su 676 votanti), è stata Lara Comi, che ha dichiarato a
Europarlamento24 di «ringraziare i colleghi e anche il Commissario Antonio
Tajani per il gioco di squadra. E se l’Europa vuole una vera unione deve
proseguire con i regolamenti e non con le direttive
».

Qualità di vita

Comi affida poi a una nota la spiegazione del
senso del cambiamento introdotto: «rendere più efficace il sistema di
standardizzazione migliora la qualità della vita dei cittadini, la
competitività delle imprese e rafforza l’intero mercato europeo. Per poter
utilizzare il proprio carica batteria del telefono in un altro luogo che non
sia quello abituale è necessario che la presa dell’elettricità sia compatibile.
O ancora: un treno che vuol superare i confini del proprio Stato, deve poter
correre su rotaie adeguate. Questi esempi dimostrano come gli standard siano
essenziali nel nostro quotidiano e che è importante garantire
l’interoperabilità delle diverse tecnologie affinché possano essere utilizzate
al meglio
».

Standard democratici e Pmi avvantaggiate

Quello votato, spiega ancora Comi, è un sistema
che «pur rimanendo ancora privato, volontario e basato sul principio della
delegazione nazionale, sarà più democratico perché consentirà la più ampia
consultazione dei rappresentanti di interessi pubblici. Affinché uno standard
sia davvero efficace deve essere il frutto del lavoro di tutti i soggetti
coinvolti, imprese, consumatori e rappresentanti di interessi pubblici quali ad
esempio la salute
».

D’ora in avanti, aggiunge Comi «le Pmi saranno
agevolate alla partecipazione ai lavori riuscendo a superare gli ostacoli di
natura burocratica e linguistica che fino a oggi non consentivano un loro ruolo
attivo. Il regolamento, infine, migliora la cooperazione tra il livello
nazionale e quello europeo per rendere il sistema complessivo capace di
competere meglio con le grandi economie mondiali e per ottimizzare la
diffusione e conoscenza dei nostri standard su scala internazionale
».

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