Le diverse facce dell’outsourcing possono essere ricondotte alle aree dell’It aziendale più direttamente impattate dal contratto siglato. «Solitamente, le aziende iniziano a sperimentare l’outsourcing partendo dalla delega della gestione delle reti e d …
Le diverse facce dell’outsourcing possono essere ricondotte alle aree dell’It aziendale più direttamente impattate dal contratto siglato. «Solitamente, le aziende iniziano a sperimentare l’outsourcing partendo dalla delega della gestione delle reti e degli ambienti di lavoro – sostiene Euan Davis, principal analyst di Forrester Research -. Se si trovano bene proseguono, poi, con il cedere all’esterno anche parte dell’infrastruttura e, più raramente, dei software. Le applicazioni esternalizzate più spesso sono la gestione delle infrastrutture e dei centralini, quella della posta elettronica e l’automazione della forza vendita». Quattro sono, secondo l’analista, i macro domini ai quali corrispondono le diverse tipologie di contratti di esternalizzazione:
Networking e reti: prevede la delega all’esterno delle attività di creazione, gestione e aggiornamento delle diverse reti (voce e dati) presenti in azienda, da quella locale (Lan) alla metropolitana o Wan (Wide area network), fino alle reti senza fili.
Ambienti di lavoro: molte realtà ricorrono a specialisti per la gestione “fuori casa” delle stazioni di lavoro (laptop e desktop), delle relative attività di back office (strumenti di collaborazione e messaggistica) e manutenzione/aggiornamento.
Infrastrutturale: i contratti tipici di questa modalità di esternalizzazione riguardano la gestione operativa di server, mainframe e sistemi storage, così come di sistemi operativi e middleware. Oggi, sempre più di frequente, questo tipo di contratti include anche la gestione operativa della rete, all’interno di grossi contratti di outsourcing.
Applicativo: si tratta di un insieme molto stretto di servizi relativi alle attività di sviluppo, testing, manutenzione e gestione quotidiana di un’applicazione.
