Pubblicato il rapporto Innovazione 2006 della rete dei Centri regionali di competenza per l’e-government
Per i Comuni italiani avere servizi on line è ormai “una pratica largamente condivisa”. Dopo l’espansione a macchia di leopardo degli scorsi anni, siamo passati, secondo il Rapporto Innovazione 2006 dei Centri regionali di competenza per l’egovernment (Crc), a uno sviluppo organico con l’Ici che rimane il servizio più diffuso.
In meno di un anno i Comuni con oltre diecimila abitanti che offrono sul loro sito servizi legati all’imposta comunale sugli immobili passati da 374 a 651 e 151 di questi (erano 81 a febbraio dello scorso anno) permettono di effettuare on line il pagamento.
Bandi e avvisi pubblici, autocertificazione anagrafica, Tarsu (la tassa sui rifiuti, sono alcuni degli altri servizi disponibili sui siti dei Comuni italiani l’87% dei quali si è dotato di proprie pagine Web. Solo uno su tre, però permette di concludere delle transazioni via Web.
Dal lato imprese due aziende su tre oltre i dieci dipendenti interagiscono con i siti della Pa e il 33% procede all’invio telematico di moduli, mentre in un Comune su due è attivo no sportello unico per le attività produttive anche se spesso la struttura non è informatizzata visto che solo il 16% offre questo tipo di servizi anche per via telematica.





