Hacker all’attacco, si fanno i primi conti

Gli analisti hanno già iniziato a inquadrare economicamente i danni provocati nei giorni scorsi dagli hacker che hanno tenuto in scacco i siti Web dei principali portali di Internet. Secondo Yankee Group le ore di blocco sarebbero costate 1,2 mi …

Gli analisti hanno già iniziato a inquadrare economicamente i danni
provocati nei giorni scorsi dagli hacker che hanno tenuto in scacco i siti
Web dei principali portali di Internet. Secondo Yankee Group le ore di
blocco sarebbero costate 1,2 miliardi di dollari (poco meno di 2.500
miliardi) sfumati in contatti pubblicitari mancati, perdite in Borsa e
prevedibili spese di upgrade delle misure di sicurezza in previsione di
nuovi attacchi. Il problema, sostiene l’autore del report, Matthew Kovar,
è
che in futuro la situazione potrebbe anche peggiorare. La mitragliata di
richieste che hanno provocato la reazione di "denial of service" da parte
dei siti sembra essere partita da computer a bassa soglia di protezione,
che sarebbero stati presi di mira dagli hackers in una sorta di strategia a
doppio livello di intervento. Il numero di questi server è in effetti
relativamente basso ma, avverte Kovar, si può ipotizzare che i prossimi
"trampolini" utilizzati dai pirati saranno i semplici personal computer
collegati a infrastrutture d’accesso veloce, come l’Adsl. Yankee Group
consiglia a tutti di prendere le necessarie contromisure, installando
strumenti software che impediscano agli hacker di nascondere maligni script
a bordo di pc incosapevolmente trasformati in cavalli di Troia.

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