Google prepara il decalogo per la sicurezza nel Web

Assieme alla Polizia di Stato, la società ha realizzato un sito informativo dove approfondire tematiche inerenti la navigazione sicura e la protezione di dati e identità online. Ma anche dove trovare suggerimenti per evitare di essere vittime del malware.

In collaborazione con la Polizia postale e delle
comunicazioni
, Google ha da poco varato un nuovo sito web a
carattere informativo che vuole proporsi come punto di riferimento per tutti coloro
che vogliano approfondire tematiche oggi divenute di grande attualità sul web.
L’iniziativa congiunta desidera porre l’accento su quelle tematiche che spesso
non sono prese in considerazione, purtroppo, da una larga fetta di utenti che,
comunque, utilizza i servizi di Rete.

La guida firmata Google e Polizia di Stato, dal titolo “Buono
a sapersi
“, si compone di quattro macrosezioni: “la tua
sicurezza online
“, “i tuoi dati sul Web“, “i
tuoi dati su Google
” e “gestione dei tuoi dati“.
L’obiettivo è quello di diffondere una maggiore consapevolezza sulle
problematiche con le quali un utente si deve confrontare ogni giorno.

La sicurezza e la riservatezza delle informazioni alle quali si
accede online passa per la scelta di una password efficace. Troppo spesso,
infatti, ancora oggi, gli utenti scelgono password “deboli”,
facilmente individuabili, oppure condivise tra più servizi. La scelta avventata
di una password è quanto di più sbagliato si possa fare quando ci si iscrive ad
un social network così come ad un qualunque altro sito web dotato di un’area
personale e privata.

Google offre poi una serie di suggerimenti per evitare di essere
infettati da componenti malware.

Il riflettore è poi puntato sui cookie e su come essi
possano essere utilizzati per tracciare “gli spostamenti” dell’utente
e sulle strategie impiegate dai siti web per stabilire, almeno in modo
approssimativo, la posizione geografica del client.

Per quanto riguarda Google, la società riassume quali dati
vengono registrati nei log di ricerca e come essi vengono sfruttati per
mostrare risultati di ricerca pertinenti.

La guida, infine, propone alcuni consigli sulla navigazione
“in incognito”. Si tratta della cosiddetta “modalità
incognito” impiegata da tutti i principali browser web ed attivabile su
richiesta: abilitandola (un’esplicita indicazione viene generalmente aggiunta
nella barra degli indirizzi), il browser non memorizzerà i dati relativi alla
sessione di esplorazione, inclusi cookie, file temporanei di Internet,
cronologia ed altre informazioni. La navigazione in incognito è comunque ben
diversa, lo ricordiamo, dalla navigazione in anominato.

Per consultare le indicazioni
Buono a sapersi” di Google e Polizia di Stato, è sufficiente
fare clic su questo link.

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