Gli Erp cambiano pelle

Passano dall’open source e dal Software as a Service le soluzioni alternative ai gestionali tradizionali pensati per le piccole e medie imprese italiane

Gennaio 2009

Lo si sente dire da tempo: le Pmi sono la colonna vertebrale del sistema produttivo del nostro Paese ed è grazie a queste realtà manifatturiere che i vendor di applicazioni aziendali stanno cercando di tamponare la crisi.
La recessione ha avuto conseguenze anche sul giro d’affari dei package gestionali che, nel 2008, secondo Assintel/Nextvalue, è ammontato a 282 milioni di euro, con una contrazione del 2,8% sul 2007. Un universo maturo, quindi, che mostra, però, segni di “vitalità” nel segmento delle Pmi, che richiedono sempre più spesso soluzioni altamente personalizzate e preconfigurate.

La ragione è presto detta: da sempre, queste imprese sono state viste come un serbatoio di forza lavoro e innovatività che si fonda su processi produttivi e distributivi piuttosto semplici. In realtà, però, oggi si trovano a dover fronteggiare una situazione di mercato sempre più complessa, con quote crescenti di fatturato realizzate online o all’estero.
Devono, quindi, obbligatoriamente sostituire i vetusti gestionali in dotazione o dotarsi ex novo di Erp sofisticati. Laddove, invece, gli Erp sono già installati, si aprono interessanti opportunità di revisione architetturale o integrazioni funzionali, specie per quel che attiene alla catena della fornitura e al Customer relationship management, in ottica service orientend (Soa).

Ecco perché i sistemi estesi di pianificazione delle risorse, i cosiddetti extended Erp, rappresentano, secondo Assintel/Nextvalue, la priorità d’investimento (per poco meno del 40% delle aziende) nelle medie imprese italiane nei prossimi 12 mesi. Anche le microimprese, un bacino di circa 4 milioni di studi professionali, piccoli enti locali, associazioni e imprese familiari, “hanno fame” di soluzioni gestionali.
A patto, però, che si tratti di soluzioni poco complesse e soprattutto “infiocchettate” con i giusti servizi di supporto. Vediamo, allora, con quali offerte, magari anche alternative, i dealer possono differenziarsi sul mercato delle tradizionali soluzioni gestionali.

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