La statunitense Four J’s ha annunciato anche per il mercato italiano la disponibilità del proprio nuovo ambiente di sviluppo al cui interno, una serie di tool e suite, rendono indipendente la business logic dall’infrastruttura.
8 luglio 2004 Liberare gli sviluppatori di software dalla dipendenza da client, database e sistemi operativi. È questo l’obiettivo assegnato da Bryn Jenkins, Coo di Four J’s, a Genero, un nuovo ambiente di sviluppo alternativo a Java e .Net.
E lo fa recriminando subito sull’eccessiva complessità “alla quale – sostiene -, negli ultimi cinque anni, i tool di sviluppo hanno sottoposto il mercato creando un circolo vizioso nel quale più le soluzioni sono articolate, più risultano rare le persone in grado di farle funzionare”.
L’alternativa è un ambiente in grado di ridurre sensibilmente il tempo di implementazione di un’applicazione e i costi connessi, ma anche di estendere il ciclo di vita di una soluzione in modo da massimizzarne efficienza e ritorno sugli investimenti. Esattamente quello che interessa al mercato delle Pmi, fra i target di quelle stesse software house alle quali si rivolge la nuova offerta del vendor statunitense.
Cuore di Genero sono, infatti, una serie di tool (fra cui la Business Development Suite) “che – stando a quanto riferito dal manager – permettono agli sviluppatori di concentrarsi sulle logiche di business, indipendentemente dalle infrastrutture tecnologiche sottostanti. Una singola riga di codice supporta molteplici interfacce utenti, permettendo alle applicazioni di girare in Html, Java, Windows, X.II, Wml e Ascii”.
E che ci vogliano realmente due settimane per imparare a utilizzare Genero è un dato confermato anche da Gerardo Galdi, product manager di Strhold, distributore ufficiale di Four J’s in Italia, che descrive come Genero sia “uno strumento estremamente intuibile, che semplifica in maniera esponenziale la sintassi anche grazie a una serie di librerie disponibili”.
“Per il momento – ha concluso Galdi – la decina di software house, come Zucchetti Centro Sistema, Sigma Distribuzione, Adp e Dedalus (del Gruppo Datamat di Roma), a cui abbiamo sottoposto già dall’anno scorso la versione beta del nuovo ambiente di sviluppo, si sono dette estremamente soddisfatte”.





