La società di ricerca indica i problemi dei videogiochi. Ma trascura il successo delle console portatili
L’uscita delle nuove console non è detto che si traduca per forza in una
crescita del mercato. Qualche nube all’orizzonte esiste tanto che
Gartner ha provato a individuare i fattori di rischio di questo
mercato.
La crescita della potenza delle macchine, sostiene la società di ricerca,
permette di realizzare giochi sempre più sofisticati, ma anche molto più costosi
per quanto riguarda lo sviluppo. Oggi un titolo tripla A (i più importanti) per
le nuove console ha un costo di sviluppo che con una stima un
po’ ampia oscilla fra i 15 e i venti milioni di dollari. Un costo che se non si
traduce in almeno un milione di copie vendute decreta l’insuccesso del titolo.
Il mercato poi ha un forte bisogno di espansione. Oggi il
consumatore tipo dei titoli per console è un maschio fra i 16 e i 34 anni
interessato a giochi complessi con differenti livelli. Questo segmento però è
stato ormai penetrato a fondo dalle console che difficilmente potranno vedere
crescere di molto i loro numeri. Per questo bisogna rivolgersi alle donne o ad
altri target differenti da quello degli hard gamers.
Le società di videogiochi dovrebbero poi lavorare un po’
meglio di Pr. Il problema dei giochi violenti esiste, le polemiche sulla loro
influenza sui giovani sono ricorrenti, per questo il settore deve porre maggiore
attenzione sui prodotti e sulle relazioni con associazioni e istituzioni.
Di sicuro, i numeri dicono che questa generazione di console si sta muovendo
a un passo decisamente più lento rispetto al passato. Secondo
le cifre fornite da Gartner nel 2006 sono stati venduti 14,9 milioni di pezzi di
vecchie console contro i 13,8 milioni delle nuove.
L’analisi di Gartner ha il limite di restringere il campo alle sole console
da tavolo escludendo quelle portatili. Un errore visto che proprio da
Psp e Nintendo Ds sono arrivati cifre importanti di
vendita per il mercato. In
più, in particolare da Nintendo con titoli come Nintendogs (che hanno costi
di sviluppo più bassi) è arrivata quella espansione del
mercato verso altri target (le ragazzine per esempio) più difficile da
realizzare con le console da tavolo. Inoltre, non bisogna sottovalutare il ruolo
di Wii che più che sulla potenza della macchina ha puntato sull’innovazione di
prodotto che fino a oggi permette a Nintendo di raccogliere ottimi risultati.
Forse innovazione e mobilità sono il futuro dei videogiochi.





