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Fusioni e acquisizioni in Italia, due big deal su tre sono ICT

La pandemia ha ovviamente influito sull’attività di M&A, di fusioni e acquisizioni, in Italia e a livello globale nel primo semestre 2020. Ma emergono fenomeni anticiclici che lasciano intravedere una ripresa degli investimenti e diversi segnali assegnano al comparto ICT un ruolo “contaminante” in settori contigui (healthcare e retail su tutti), creando ponti virtuosi.

In tutte le principali economie il valore aggregato delle fusioni e acquisizioni si è pressoché dimezzato rispetto alla prima metà del 2019, con le società, assorbite dalla gestione della liquidità e dalle improvvise procedure di smart working, e i fondi di Private Equity che hanno rimandato i piani di acquisizione e interrotto i processi di cessione in corso.

Come riporta un documento di E&Y il primo semestre 2020 si è chiuso con un valore aggregato di transazioni M&A effettuate su target italiani di circa 9,3 miliardi di euro.

Il dato è il più basso dalla crisi finanziaria del 2009.
Sono tre le operazioni di grandi dimensioni, con valore di acquisizione superiore a un miliardo di euro, e due riguardano il comparto ICT.

Fusioni e acquisizioni in Italia primo semestre 2020

I settori che meno hanno patito l’effetto del periodo di lockdown, sottolineano da E&Y, in alcuni casi traendone anche opportunità di crescita, sono quelli considerati più appetibili dagli investitori: infrastrutture digitali e fisiche, settore farmaceutico, healthcare, agroalimentare, packaging.

Secondo la società di consulenza si prospetta una ripresa dell’attività M&A, già evidenziata dal secondo trimestre, in virtù di un enorme ammontare di liquidità da investire a disposizione dei fondi di private equity, soprattutto esteri, e le opportunità di consolidamento nei settori tipici del Made in Italy, in cui molte famiglie sono desiderose di ricercare un affiancamento nella gestione per agevolare il passaggio generazionale.

A questo proposito lesigenza di ricapitalizzazione di alcuni settori impattati dall’emergenza sanitaria potrà favorire trend di integrazione e consolidamento, laddove sono presenti filiere molto strutturate, quali automotive e componentistica, manifatturiero e fashion.

La necessità di evolvere il proprio modello di business per garantire la crescita nel new normal porterà i manager a ricercare modalità per ripensare, ridefinire e reinventare il business per creare valore a lungo termine.

Esselunga, Engineering Ingegneria Informatica e InWit

Nel primo semestre 2020 si sono registrati 179 deal in Italia, per valore un aggregato di circa 9,3 miliardi di euro, dato che va confrontato con i 295 deal per valore aggregato di circa 12,5 miliardi di euro della prima metà del 2019.

Sono state tre le operazioni con valore di acquisizione superiore a 1 miliardo di dollari nel semestre, si diceva, e due sono nel compato ICT.

La prima è la cessione del 30% di Esselunga da parte dei figli del fondatore, Giuseppe e Violetta Caprotti, alle azioniste di maggioranza Marina Caprotti e la madre Giuliana Albera, per un valore di 1,83 miliardi di euro.

La segue l’acquisizione del software developer e IT service provider Engineering Ingegneria Informatica da parte del Private Equity americano Bain, rilevato dai fondi Apax e NBRenaissance, per un valore di 1,6 miliardi di euro.

Terza è l’acquisizione della minoranza (14,8%) del gruppo quotato Inwit, operatore di torri di telecomunicazione, da parte del fondo francese Ardian, ceduto da Telecom Italia per un valore di circa 1,3 miliardi di euro.

Nel rapporto E&Y si analizzano tutti i settori di investimento. Quello indicato come Telecom, Media e Technology mostra segnali interessanti.

In particolare, per il comparto Telecom rimane alta l’attenzione dei grandi fondi internazionali sulle infrastrutture, con particolare riferimento ai temi di reti a bandalarga, torri e data center.

Per quanto concerne la parte Media&Entertainment sicuramente la più colpita dagli effetti del lockdown per via dell’interruzione degli eventi sportivi, spettacoli, sale gioco, su diverse filiere si prevede l’avvio di un percorso di consolidamento.

La fruizione di contenuti online on demand appare tra i settori più promettenti nei prossimi anni.

ICT settore “contaminante”

Per l’analista il business Technology continua a mostrare segni di vivacità e si attende risultati 2020 in linea con quelli dello scorso anno. L’attenzione da parte dei fondi di Private Equity rimane elevata sul consolidamento delle piattaforme tecnologiche che E&Y individua in intelligenza artificiale, realtà aumentata, mixed reality, cybersecurity, cloud e IoT.

Ulteriori aspetti interessanti riguardano la convergenza fra le filiere dei tre sottosettori e l’incrocio tra il settore Technology con altri settori.

La contaminazione settoriale riguarda soprattutto i comparti maggiormente interessati all’innovazione e all’utilizzo del digitale per la trasformazione e l’introduzione di nuovi modelli di business operativi (come Healthcare, Retail& Consumer), anche con riferimento ai pagamenti digitali.

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