Le grandi multinazionali sperimentano già da tempo i benefici dell’esternalizzazione Oltreoceano di alcune attività It, tipicamente quelle legate al supporto, sviluppo prodotti e personalizzazione delle applicazioni. L’India era, finora, la scelta priv …
Le grandi multinazionali sperimentano già da tempo i benefici dell’esternalizzazione Oltreoceano di alcune attività It, tipicamente quelle legate al supporto, sviluppo prodotti e personalizzazione delle applicazioni. L’India era, finora, la scelta privilegiata, ma altre nazioni sono diventate competitive, soprattutto con il progressivo apprezzamento della moneta locale, la rupia. Ecco perché, se sembra scontato che l’India continuerà a essere la nazione di riferimento per il supporto It in esterno, sulle diverse geografie e fusi orari, nei paesi di lingua inglese, altre attività, legate tipicamente allo sviluppo applicativo, stanno “prendendo altre vie”. «L’outsourcing in Europa cresce – sostiene Stephanie Moore, vice president e principal analyst di Forrester Research – e questo spinge verso la ricerca di valide alternative al popoloso stato asiatico». Anzitutto, per questioni legate alla lingua e alle affinità culturali «cosa che – prosegue -, spinge sempre più aziende francesi a selezionare un ex protettorato, il Vietnam, come target delle attività di offshoring». Da non sottovalutare la formazione professionale degli operatori, che vede nel Brasile il maggior serbatoio di skill sui mainframe, così come la prossimità geografica.
Le aziende del Vecchio Continente, ad esempio, privilegiano sempre più i paesi dell’Europa dell’Est, come Yugoslavia o Repubblica Ceca, nelle scelte di outsourcing «ma i costi dei professionisti It – conclude Moore – stanno crescendo anche lì».





