Fotocamere Wi-Fi: troppo belle per essere facili

Il sogno di una vita “senza fili” non sempre si accorda con la semplicità d’uso.

Alla fine toccò alle fotocamere.
Il miraggio del Wi-Fi, dopo essere
passato per notebook, pc, palmari e telefonini, aleggia ora sulle macchine
fotografiche digitali, complici una serie di annunci attesi per quest’ultimo
scorcio d’estate.
L’idea in sé è tutt’altro che peregrina.
Se è vero –
come è vero – che le reti wireless stanno trovando sempre maggiore diffusione
non solo nelle aziende, ma anche e soprattutto in ambito domestico, come tramite
per poter accedere a una varietà di contenuti multimediali, non si capisce
perché la stessa logica debba limitarsi a pc, tv radio e stampanti.
Le
fotocamere avevano finora risolto il problema della connessione senza fili con
la soluzione più semplice, adottando cioè Bluetooth. Ma la diffusione di
Bluetooth su pc e notebook non va di pari passo con quella del Wi-Fi sulle
stesse piattaforme.
Ecco dunque la decisione di integrare il supporto per la
connettività 802.11 direttamente sulla macchina fotografica.
Ci ha pensato
Nikon, ma c’è da scommettere che in capo a qualche settimana gli altri
produttori entreranno in gioco.
Un gioco che per gli utenti rischia però di
essere tutt’altro che da bambini.
Secondo alcuni test, condotti in anteprima
negli Stati Uniti, prima di poter sfruttare appieno le nuove funzionalità,
l’utente deve passare attraverso una serie di procedure che vanno
dall’installazione del software alla compilazione di diverse maschere di
configurazione, non tutte di immediata comprensione.
Minimo sette passaggi,
dicono i test.
Una complicazione che mal si accorda con la semplicità della
quale si ammanta in genere tutto quanto è wireless.
E che rischia di
trasformare il neofita entusiasta in un utente scontento.

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