Fisco, l’analisi del rischio velocizza i rimborsi Iva

La nuova metodologia permetteterà di rendere le attività istruttorie sui rimborsi Iva più efficaci e di accelerare i tempi per la restituzione dei crediti spettanti.

Una nuova metodologia di lavoro dei
rimborsi Iva, basata sull’analisi del rischio di ogni istanza, permetterà di
accelerare la restituzione dei crediti spettanti alle imprese. Lo ha
stabilito l’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 5/E tramitre la quale detta la nuova tabella di marcia per consentire agli uffici di continuare a dedicare maggiori risorse alla liquidazione
dei rimborsi e liberare così in tempi brevi liquidità per le aziende.

La circolare fornisce le linee guida per
razionalizzare le attività di verifica sui rimborsi. In particolare, viene introdotta una misura del livello del rischio (risk score) per ogni istanza di rimborso
che consentirà all’Agenzia delle Entrate sulla base delle informazioni disponibili nel sistema
informativo dell’Anagrafe tributaria, di limitare al minimo i controlli e le richieste di documenti per
ridurre drasticamente i tempi di erogazione. In questo modo non solo si velocizza l’iter, ma è possibile ottimizzare le risorse, concentrando l’attenzione sulle posizioni a più alto rischio. Per evitare una duplicazione dei controlli, restano fuori dall’analisi del
rischio le istanze presentate dai grandi contribuenti, per i quali sono previste apposite forme di tutoraggio.

Il risk score
è
determinato
sulla base di parametri
predefiniti, come, per esempio, la continuità aziendale; la
regolarità delle dichiarazioni e dei versamenti; l’assenza di accertamenti e verifiche; l’assenza di frodi e violazioni
penali tributarie; la “conoscenza”
del soggetto da parte dell’ufficio, in quanto
fisiologicamente a credito.

Gli uffici, nei casi in cui
si rilevi un alto livello di rischio
del rimborso, intensificheranno
le richieste di documentazione e i controlli già nella fase preliminare all’erogazione. Nei confronti dei contribuenti cui risulta attribuito un livello più elevato di rischio, infatti, sono effettuati controlli più stringenti rispetto a quelli
svolti nei confronti dei soggetti cui è attribuito un più basso livello di rischio, per i quali
non c’è necessità di subordinare la liquidazione del rimborso al completamento di tutti i
controlli documentali.

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