Dopo dieci mesi la società di gestione non è ancora operativa. Mancano ancora parte dei soldi per le opere in programma
“Se ci fossero ulteriori ritardi nell’avvio dei lavori il successo finale potrebbe essere gravemente compromesso”. Paolo Glisenti, futuro amministratore delegato di Expo 2015 SpA è stato molto chiaro. E per questo ha deciso di lavorare gratis fino al 31 marzo in attesa che la Corte dei conti sciolga i dubbi sullo stato giuridico della società e di conseguenza sulla possibilità di fissare il tetto massimo del compenso per l’amministratore delegato.
La vicenda dello stipendio di Glisenti è solo l’ultimo episodio della guerra che si è scatenata attorno alla manifestazione milanese (che si svolgerà dal 2 maggio al 31 ottobre 2015) da quando il 31 marzo il capoluogo lombardo si aggiudicò l’Expo battendo Smirne. Da allora poco è cambiato nel senso che quasi dieci mesi se ne sono andati senza che in pratica nulla sia successo. Questi mesi sono serviti infatti solo a dare l’ok alla società di gestione, Expo 2015 SpA (e non è stato un parto indolore), che diventerà operativa nei prossimi giorni.
Da una parte c‘è un governo che pur prendendo al Nord una messe di voti non pare, almeno secondo Letizia Moratti, avere compreso appieno l’importanza dell’evento che va molto oltre i confini lombardi. Dall’altra gli amministratori locali che chiedono insistentemente i finanziamenti necessari per tutte le infrastrutture previste. In particolare, il meno entusiasta dell’evento pare essere il ministro Tremonti, proprio quello che dovrebbe allargare i cordoni della borsa..
In tutto questo si inserisce la vicenda di Alitalia e Malpensa. Il declassamento dell’hub varesino è un duro colpo per le industrie del nord che alla mancanza di voli da e per l’estero sommano anche la chiusura dell’attività cargo. Una botta non da poco visto che da Malpensa passa oltre il 50% delle merci trasportate per via aerea da e verso l’Italia.
Per realizzare le infrastrutture necessarie sono necessari 11.390 milioni di euro con 8.827 milioni per i quali sono stati individuati i finanziamenti e 2.563 milioni per i quali si aspettano notizie.
Se non dovessero arrivare nove opere non potrebbero essere realizzate. Tra queste ci sono la linea 4 e 5 della metropolitana milanese.
Le opere sono necessarie perché, come ha ricordato il sindaco Letizia Moratti, “la Lombardia fa il 20% del Pil nazionale ma i km di rete autostradale, negli ultimi dieci anni sono rimasti invariati: 70 km per milione di abitanti rispetto ai 144 della media nazionale (la Lombardia è 14° su 20 regioni) e ai 270 della Spagna. Sul ferro siamo ferimi a 26,5 km (19° regione su 20). Nelle altre macroregioni comparabili alla Lombardia siamo su ben altri standard: Rhur e Fiandre 43,3, Ile de France 51,1”.
Questo lo stato dell’arte dell’Expo 2015. Una società di gestione che dopo dieci mesi non ha ancora iniziato a lavorare, Malpensa declassata, soldi che mancano e un continuo litigio tra le istituzioni lombarde e governo.
Una buona partenza.





