Facebook alla guerra contro i falsi “like”

Il social network preannuncia un serio giro di vite nei confronti di tutti coloro che acquisiscono “Mi piace” in maniera truffaldina.

Facebook combatterà strenuamente i “Mi piace” fasulli. Che il social network fondato da Mark Zuckberberg sia considerato come uno strumento per fare business non è cosa nuova. Ed è altrettanto noto come siano in molti a “giocare sporco” cercando di promuovere a tutti i costi il proprio marchio, il proprio sito o comunque la pagina di riferimento pubblicata sulla piattaforma in blu.

D’ora in poi i comportamenti scorretti saranno puniti, si spiega da Facebook che preannuncia un serio giro di vite nei confronti di tutti coloro che acquisiscono “Mi piace” in maniera truffaldina. Chi ha sino ad oggi messo in campo espedienti del tutto inammissibili (pratica del likejacking), che ha teso tranelli nei confronti degli utenti, che ha ricevuto dei “Mi piace” da account compromessi, in seguito all’azione di componenti malware o che ha comprato i “Like” versando somme di denaro variabili, sarà penalizzato. Un nuovo algoritmo, che agirà in modo automatizzato, scandaglierà gli account Facebook per scovare chi asgisce in modo scorretto. A beneficiarne, spiegano i tecnici del social network, saranno coloro che hanno sempre agito in modo trasparente.

Secondo le dichiarazioni rilasciate in queste ore, circa l’1% dei “Mi piace” sarà interessato dall’azione del nuovo algoritmo, a testimonianza che almeno un clic su cento sarebbe solitamente illegittimo.

Mentre in borsa, sul listino del NASDAQ, le quotazioni di Facebook scendono ancora (la singola azione vale adesso 18 dollari; molto meno rispetto ai 38 dollari di partenza del mese di maggio scorso), i vertici del social network cercano di fare quanta più pulizia possibile. Non ha giovato la notizia della scoperta di 83 milioni di account fasulli  e l’indagine elaborata dalla startup Limited Run secondo la quale l’80% dei clic sulle inserzioni pubblicitarie di Facebook arriverebbe da strumenti software automatizzati (“bot”).

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