Facciamo wiki wiki insieme

Tra blog e wiki, l’informazione nel segno della democrazia digitale.

Singolare e importante il fatto che in occasione dello sciopero dei
giornalisti di sabato scorso, il Manifesto (in queste occasioni di blocco
informativo il quotidiano esce in quanto di diritto cooperativo) abbia affidato
il fondo a Franco Carlini, ricercatore del Cnr e articolista del Corriere della
Sera e dell’Espresso.
Cioè a un tecnologo è toccato affrontare il tema della
crisi del settore della stampa, che si riverbera, al momento del rinnovo del
contratto, in un braccio di ferro tra i rappresentanti dei giornalisti e quelli
degli editori.
E perché dare il compito delle risposte e delle chiavi di
lettura a un tecnologo?
Perché la soluzione del problema, che
omeopaticamente è anche fra le origini della malattia, sta proprio nella
tecnologia. La stampa, tutti se ne sono accorti, ha assunto da tempo la
connotazione di agenda del potere, perdendo via via per strada la propria
destinazione d’uso.
Dice Carlini che Internet ormai ha tutte le notizie a
bordo.
Anche per questo i giornali hanno meno fortuna.
Ma ovviamente non
basta.
E siccome bisogna essere semplici, ma non semplicisti, Carlini, fra
le altre cose, sostiene anche che se ancora hanno un ruolo questi benedetti
giornali, è quello di mediare, orientare i lettori nell’informazione.
Usando
proprio le tecnologie.
In un quadro dove non solo l’accesso
all’informazione, ma anche la produzione della stessa sta prendendo forme di
democrazia diretta digitale (i blog) che non vanno combattute, ma governate e
messe a fattor utile. Wiki.
La parola che Carlini non dice, per non
ingolfare il contesto, ma che diciamo noi, supera addirittura il blog nel
concetto di banca di informazioni popolare o di magazzino comunitario di mezzi e
sta prendendo una direzione chiara.
Aziende che solo due anni fa erano agli
antipodi del concetto (che prelude alla partecipazione di chiunque alla
costruzione di un contenuto basato sulle informazioni, esempio, l’enciclopedia
Wikipedia) come Sap, ci stanno investendo buoni quattrini.
Tutto verte alla
libera e veloce partecipazione e fruizione di un contenuto o di uno strumento,
in cui chi ha voluto ci ha messo la propria pietra.
Bello.
Unico
problema, se di problema si vuol parlare, la mancanza di un verificatore
disinteressato sull’oggetto ma interessato a tutti, di un garante (anche se,
idealisticamente, un mondo che non ne necessita sarebbe il più bello di quelli
possibili).
Basta però che le garanzie non manchino mai.
E se le
fornissimo noi?
Insomma, la categoria cui appartiente chi scrive ha il
compito di non perdere il treno blog-wiki.
È l’ultimo.

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