Expo: Glisenti barcolla e appare il commissario

Sotto tiro la figura dell’amministratore delegato proposto dalla Moratti. Intanto spunta un altro progetto

Il volume delle dichiarazioni che scorrono sulle agenzie in merito alle’Expo 2015 è inversamente proporzionale ai passi in avanti della vicenda che si fa un po’ schizofrenica.


Le tegole sulla testa di Letizia Moratti e del suo fido amministratore delegato Paolo Glisenti piovono a ripetizione.


Su Repubblica l’architetto Vittorio Gregotti dice che con la crisi il progetto va abbandonato o ripensato. Parte il dibattito, il presidente della Provincia Penati appare possibilista, il sindaco risponde di no. “Quello dell’Expo è l’unico progetto che ci può fare uscire dalla crisi”, dichiara Moratti in un convegno. Il no è secco. Il progetto non si tocca. Ma se non si tocca il progetto molto più a rischio appare la figura di Glisenti. Sempre Penati si chiede cosa ci sia sotto l’ostinazione del sindaco nel difendere il manager che non piace a nessuno. Né a Berlusconi, pare, né a Tremonti, né alla Lega. E alla fine arriva anche l’ex sindaco Albertini a dire quello che in molti pensano. Se è lui il problema che si faccia da parte e andiamo avanti. “Nessuno è indispensabile”.


Da Roma iniziano a filtrare voci sull’arrivo di un commissario (si parla di Lucio Stanca) che metta fine alla non frenetica attività della società di gestione per la quale il presidente della Regione Formigoni afferma essere arrivato il momento “di fare un tagliando”. Ma chi farebbe il tagliando di un’ auto che non ha ancora fatto un chilometro?

A complicare la situazione spunta un’altra proposta. Fra le opere complementari all’Expo Repubblica riporta alla luce il progetto di un tunnel lungo quindici chilometri che dall’area della nuova fiera di Rho Pero arriverebbe fino a Linate passando sotto il dentro della città. Costo quasi due miliardi che, manco a dirlo, non ci sono.
I lavori dei tecnici per gli studi di fattibilità e le simulazioni sono già avanti e in settimana ci sarà una riunione fra gli assessori all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici. L’impressione che ognuno vada un po’ per la sua strada è forte.


Poi c’è l’allarme sicurezza che porterà il Comune a mettere in rete tredicimila telecamere (quelle del Comune ma anche di abitazioni private, banche e altro) governate dalla centrale dei vigili di piazza Beccaria. Un’iniziativa che potrebbe portare a qualche vantaggio anche per il governo del traffico cittadino.

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