Eurispes: c’è un deficit di servizi on line

In forte crescita invece il numero dei cittadini-navigatori. Ancora limitata la diffusione dell’open source

Questa mattina è stato presentato il rapporto
Eurispes 2006. Di seguito presentiamo la parte dedicata a

“Come ridurre gli spechi nella Pubblica amministrazione grazie all’innovazione tecnologica e organizzativa”

L’innovazione tecnologica contro la burocrazia. Nel
processo di modernizzazione della Pubblica amministrazione un ruolo sempre più
rilevante è rivestito dall’e-government, ovvero dall’applicazione delle nuove
tecnologie alle relazioni interne ed esterne della Pa Analizzando i dati
relativi ai servizi pubblici di base disponibili on line (2004) emerge che
su 11 servizi solo 3 sono totalmente integrati e, tra questi,
il servizio delle biblioteche pubbliche e delle denunce alla polizia hanno
raggiunto il massimo grado di integrazione soltanto di recente, poiché nel 2001
le biblioteche pubbliche erano al 5% di integrazione e le denunce alla polizia
al 33%; si segnala, invece, un positivo miglioramento tra il 2003 e il 2004 del
servizio dell’iscrizione alla scuola media superiore, il cui tasso di
integrazione è salito dal 32% al 78%. Tuttavia il percorso per una
completa integrazione di tutti i servizi è ancora lungo, basti
pensare che alcuni di essi quali il cambio di indirizzo, la concessione edilizia
ed i certificati di nascita e matrimonio, se pur migliorati dal 2003 al 2004,
sono sempre al di sotto del 25%: quindi, on line è possibile ricevere solo
informazioni.
Se sono ancora pochi i servizi pubblici disponibili on line è,
invece, in forte crescita il numero dei cittadini-navigatori: nel secondo
trimestre del 2005, 11,6 milioni di persone hanno visitato un sito della P.A.,
il 12% in più rispetto a dicembre 2004 e il 15% in più rispetto a giugno 2004.
Sono significativi i dati relativi ai motivi che spingono a consultare i siti
della Pubblica amministrazione: i navigatori li visitano principalmente per
avere informazioni (77,3%), ma solo il 10,5% di essi richiede certificati e
documenti personali e il 6,2% paga le tasse on line.


Pa e utilizzo di software open-source. La diffusione del software open source potrebbe essere un
ottimo strumento per ridurre le spese delle Amministrazioni centrali e locali,
ma ancora esiguo è il suo grado di adozione (solo il 12,9% a
giugno 2004). D’altro canto la sua introduzione può suscitare maggiori
resistenze da parte dei dipendenti in quanto comporta, in generale, una
formazione specifica e più approfondita di chi lo deve utilizzare. Se l’utilizzo
di questo software è piuttosto ridotto nelle Pa, se si analizza questo dato
disaggregato per dimensione (n. addetti) delle Pa si evidenzia una
maggiore disponibilità nelle Amministrazioni di grandi dimensioni

, dove oltre il 50% dichiara di utilizzare software
open source.


Il Protocollo informatico
. Gli strumenti introdotti per la informatizzazione della Pa sono molteplici:
tra i principali vi sono il sito del protocollo, l’indice della Pa, la posta certificata, la firma digitale, la Carta
nazionale dei servizi e il servizio in modalità Asp.
Calcolare i risparmi sul bilancio delle Pa derivanti da un
uso generalizzato della tecnologia non è semplice. Secondo un calcolo di
previsione condotto dall’Ufficio studi di Forum Pa, le spese di gestione delle
Amministrazioni centrali e locali ammontano a circa 130 miliardi di euro:
pertanto se gli strumenti informatici permettessero un risparmio anche solo del
10%, data la consistenza dei budget non si tratterebbe di cifre trascurabili. Le
cifre sono stime dei risparmi che si potrebbero ottenere dalla digitalizzazione
a regime, cioè una volta ammortizzati gli investimenti nelle tecnologie
necessarie per la radicale trasformazione.
Oltre ad una riduzione degli
sprechi in ambito economico, si devono calcolare anche i considerevoli risparmi
in termini di tempo di cui beneficerebbero i cittadini e le imprese. Inoltre
bisogna segnalare che per la rilevazione periodica dello stato di attuazione dei
progetti è stato istituito un Centro di Competenza, che ha tra i propri
obiettivi primari la sensibilizzazione e il supporto delle Amministrazioni che
stanno implementando il protocollo informatico e la gestione documentale per la
trasparenza amministrativa. Infatti analizzando i risultati del monitoraggio
sullo stato di attuazione del protocollo, si rileva che solo una percentuale
modesta (18%) di Amministrazioni sono riuscite a compiere un’attuazione evoluta
del protocollo, mentre il 58% di esse dichiarano di incontrare ancora serie
difficoltà. Le proiezioni ipotizzano un progressivo miglioramento del processo
di attuazione con un valore percentuale che sale dal 40% del giugno 2005 al
56,9% del dicembre 2005; inoltre è previsto un ulteriore incremento del livello
di attuazione per giugno 2006 fino a raggiungere il 72,3%.


Le esternalizzazioni. Nell’ambito delle proposte di modernizzazione e razionalizzazione delle Pa
hanno assunto, negli ultimi anni, un ruolo importante le iniziative favorevoli alle esternalizzazioni
(outsourcing) delle attività e dei servizi. Quasi l’80% delle Amministrazioni esaminate dal Dipartimento
92
della Funzione Pubblica hanno fatto ricorso
all’esternalizzazione di almeno un servizio
ed è significativo che
anche attività di tipo amministrativo vengano esternalizzate per ben il 60%.
Inoltre è da segnalare come non ci siano grandi differenze tra le
Amministrazioni del Nord, del Centro e del Sud nell’avvalersi dell’outsourcing:
le prime lo utilizzano nell’80,7% dei casi, le seconde nel 79,4% e, infine, il
Mezzogiorno nel 77,7% dei casi. Per la quasi totalità del campione (97,5%)
l’effetto generato dall’esternalizzazione sia ritenuto positivo, senza evidenti
differenze territoriali. I maggiori benefici vengono segnalati
per quanto riguarda la gestione del personale, sia per la qualità delle mansioni
svolte (97,7%), sia in relazione all’utilizzo del personale (96,8%): nel
Mezzogiorno addirittura il 100% del campione di Amministrazioni intervistate
sostiene che ci sia stato un evidente miglioramento delle mansioni svolte dal
personale. Invece, si registrano valori relativamente più bassi per le
Amministrazioni che affermano di avere ottenuto miglioramenti nella gestione del
contenzioso (78,7%) e, in particolare, nei rapporti con le organizzazioni
sindacali (75,9%). Bisogna sottolineare che su questi due temi si registrano
notevoli differenze tra il Nord e il Sud del Paese. Infatti se l’83,2% delle
Amministrazioni meridionali affermano che l’esternalizzazione ha prodotto un
miglioramento nei rapporti con i sindacati, solo il 68,9% di quelle
settentrionali sono dello stesso avviso; analogamente ben il 91,5% delle prime
ritiene che l’outsourcing abbia prodotto benefici nella gestione del
contenzioso, mentre appena il 69,2% delle seconde esprime questa opinione.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome