I ricercatori del Dipartimento di Informatica, sistemistica e comunicazione dell’Università di Milano-Bicocca hanno sviluppato un software che permette di ridurre del 30-40% gli sprechi idrici degli acquedotti.
I team di ricercatori è guidato dal professor Francesco Archetti e da Antonio Candelieri, ricercatore di informatica del Dipartimento di Informatica, sistemistica e comunicazione dell’Università di Milano-Bicocca.
Il software individua le perdite occulte nelle reti urbane di distribuzione dell’acqua combinando tre tecnologie: dati di monitoraggio della pressione e della portata d’acqua, simulazione idraulica e algoritmi di analisi dati.
Il sistema simula un certo numero di perdite, differenti per posizione e gravità. Grazie a dei sensori collocati sulle reti fisiche dell’acqua, per ogni perdita simulata vengono memorizzate le variazioni di pressione e portata.
I dati rilevati vengono analizzati tramite un algoritmo in grado di capire quali siano le situazioni più simili a quelle reali e di localizzare la loro posizione.
Algoritmo testato in Italia e Romania
I ricercatori dell’Università Bicocca hanno già testato il sistema in Italia (La Spezia, Milano) e in altri paesi europei (Timsoara, Romania). La procedura di validazione è consistita nel creare delle perdite controllate, mediante aperture di idranti, in posizioni sconosciute, in modo da verificare se il sistema fosse in grado di localizzarle.
Il software è disponibile tramite un servizio web per i gestori degli acquedotti e per gli operatori del settore del monitoraggio della rete idrica. Grazie al suo utilizzo è possibile ridurre i tempi e i costi per la localizzazione puntuale sul campo, con un significativo calo degli sprechi e della pressione nelle reti idriche.
«Il risparmio possibile di acqua – spiegano in una nota Francesco Archetti e Antonio Candelieri – dipende dalla situazione specifica, in particolare: età dell’infrastruttura, densità abitativa e strumenti di monitoraggio disponibili. Un intervento coordinato di gestione della pressione, interventi sulle tubature e gestione efficiente dei dati, in particolare per la ricerca perdite, possono portare a risparmi intorno al 30-40 per cento con vantaggi significativi anche sull’energia consumata».






