In attesa che e-Murdoch riscriva l’editoria secondo criteri che nessun altro degli e-Meriti ha ancora saputo fare, l’e-book e i suoi device chiari e leggeri si apprestano a vivere un’altra stagione esaltante.
In attesa di dati solidi sulle vendite dei reader Sony, l’azienda che più ha incrementato il budget pubblicitario per le promozioni natalizie, guardo con disincanto le previsioni di vendita dei lettori per il 2011.
Come in tutti i condomini che si rispettino, prima di appassionarmi per le migliorie del preventivo 2011 attendo il consuntivo 2010, ma i dati che girano sono verificati ed interessanti.
Innanzitutto sappiamo che si tratta finora di un mercato statunitense, almeno fino al terzo trimestre 2010. Non c’è motivo di ritenere che nell’ultimo trimestre le cose siano cambiate, né che in Italia le vendite abbiano sconvolto gli interessati: i dati Idc parlano di 11 milioni scarsi di pezzi, dei quali quasi tre quarti venduti in nordamerica. Le previsioni di Idc vedono 14,7 milioni di pezzi nel 2011 e 16,6 per il 2012.
In Italia si occupa dell’argomento il Centro Studi Aie, le cui valutazioni per l’Italia, generalmente esposte da Cristina Mussinelli, si sono rivelate esatte: saranno i lettori forti a cercare il reader, eventualmente aumentando il numero di libri letti da loro. Di questo argomento mediaticamente si occupa di tanto in tanto Tempi Dispari, la trasmissione condotta da Marco Gatti su RaiNews24, che va seguita anche se non sempre fa centro, perché offre spazio difficile da reperire su argomenti di nicchia e alle volte tecnici e comunque in modo generalmente valido, com’è stato lo scorso 10 gennaio.
In un post pubblicato su Twice, e limitatandosi agli e-reader connessi, si conferma che anche Gartner parla di una crescita sostenuta, anzi percentualmente maggiore di Idc, dai 6,6 milioni di pezzi del 2010 agli 11 del 2011. Le dimensioni della crescita prevista è in qualche modo dubbia, perché nel 2011 ci sarà sia competizione sul segmento specifico, dove si butteranno produttori low-cost e anche qualche grande marchio, sia si registrerà la pressione dei tablet. Per tutti i segmenti di mercato la pressione maggiore verrà però dalla spinta al ribasso dei prezzi. Per il 2010 Yankee Group aveva identificato il punto di equilibrio per un dispositivo sufficientemente ricco in 150 dollari: “il primo produttore a potersi permettere un vero reader a 150 dollari sbaraglierà la concorrenza”, dice il report, e così è stato.
In particolare c’è da chiedersi che fine possano fare i produttori di volumi tra 1 e 2 milioni di pezzi annui (Barnes&Noble, Pandigital) in presenza di Amazon che nel 2011 potrebbe abbattere la barriera dei 7 milioni. Molto più forte sembra essere la competizione dei tablet, visti i 7,3 milioni di iPad venduti nel solo trimestre natalizio da Apple, che già fornisce i dati relativi specificando che il suo mercato è veramente globale e non esclusivamente nordamericano.





