Cambia la sicurezza, cambiano i ruoli aziendali. Ne parliamo con Giancarlo Marengo, Country Manager di Symantec Italia.
I recenti cambiamenti al vertice di Symantec in Italia e in Europa sono la perfetta sintesi del nuovo corso della sicurezza It, sempre meno focalizzata sulla prevenzione del singolo evento, e orientata bensì alla sicurezza e all’integrità dei dati e alla protezione dell’identità.
Riflette il nuovo corso la nomina di Marco Riboli, già country manager di Veritas e responsabile della filiale italiana di Symantec, a Vice President e General Manager della neonata Mediterranean Region, comprendente Italia, Spagna e Portogallo, costituita nel mese di aprile, all’inizio del nuovo anno fiscale della società.
E lo riflette altrettanto la nomina di Giancarlo Marengo, precedenti esperienze in EMC, StorageTek, Computer Associates e Veritas, a country manager per l’Italia. “Sicuramente – racconta Marengo – quando Symantec annunciò alla fine del 2004 l’intenzione di acquisire Veritas, in molti non capirono la portata dell’operazione e il suo valore strategico. Oggi, che la sicurezza è sempre più legata al dato e alla sua integrità, tutto ha acquisito una fisionomia e una connotazione molto più chiara. Devo dire che l’Italia fin da subito si è distinta per la sua velocità nel portare al mercato il senso ultimo di questa operazione, acquisendo competenze, skill, esperienze sul campo, modelli organizzativi. E il riconoscimento a Marco Riboli è strettamente correlato a quanto fatto in questi anni per portare al mercato soluzioni sempre più integrate”.
Fondamentale per un’azienda come Symantec, è la convinzione del manager, riuscire a creare nei propri clienti, siano essi grandi o medie imprese, quel clima di fiducia necessario per operare con tranquillità.
“Sempre più spesso – spiega – le aziende devono consentire ai loro dipendenti e collaboratori una operatività svincolata dal luogo fisico. Il che significa garantire livelli di sicurezza elevatissimi sia per quanto riguarda l’intero perimetro aziendale, sia per quanto riguarda la tutela delle identità, sia ancora per quanto riguarda la disponibilità e l’integrità dei dati”.
Il tutto, va da sé, senza perdere di vista tutti gli aspetti legati alle normative nazionali e internazionali e alle necessarie policy interne.
Uno scenario complesso, che prefigura necessità nuove, che richiedono un approccio fortemente consulenziale da parte dei fornitori e la creazione di nuove figure professionali all’interno delle aziende stesse.
”C’è un cambio interessante di interlocutori all’interno delle aziende clienti. Laddove fino a non molto tempo fa ci si rivolgeva a figure esterne per la gestione delle problematiche legate alla sicurezza, oggi si comincia a parlare di security office manager, ovvero di uno specialista in grado di gestire in modo integrato il tema della security, coniugando le policy esterne e un ambiente It aziendale nel quale si sono nel frattempo affermate tematiche nuove, quali la virtualizzazione o il software as a service”.
Tutto questo trova una collocazione d’elezione quando si parla di ambienti enterprise o di large account. Ma cosa succede quando gli interlocutori sono le imprese di medie dimensioni?
”Le problematiche – sostiene Marengo – sono esattamente le stesse. Cambiano, naturalmente, l’approccio, le risorse e in qualche caso anche la sensibilità. Certo, la virtualizzazione apparentemente non sembra offrire immediati vantaggi a una realtà di dimensioni più contenute. A meno che non si cominci a ragionare sulla riduzione dei costi, sull’eliminazione delle ridondanze, sul contenimento dei costi: il tutto nell’arco di un trimestre o due”.
”Su alcuni temi – poi – le medie imprese sono invece particolarmente reattive: l’email archiving rappresenta una delle aree a maggiore crescita proprio per questo tipo di realtà”.





