Nel primo quarter di quest’anno l’It è ancora in calo nonostante il boom dei pc. Ma è giusto vedere in questo segnali di ripresa?
3giugno 2004 Gli ultimi dati Assinform non
permettono di indulgere all’ottimismo. E’ vero le tlc sono ripartite, ma alla
fine parliamo sempre e solo di cellulari, mentre per quanto riguarda l’It, dopo
i cali del 2002 e del 2003, bisogna registrare ancora una falsa partenza nel
2004 con una diminuzione dell’1,4%. Il quadro rimane difficile a partire dati
macroeconomici per arrivare fino ai primi numeri del 2004 per pc e server. Nel
primo quarter di quest’anno l’hardware perde ancora il 2,4%, ma
Giancarlo Capitani, amministratore delegato di NetConsulting, faceva notare che
c’è un sorprendente dato che riguarda i pc in crescita del 22,2% così come i
server crescono del 12,8%. Il dato sui pc si divide in 470.000 desktop (+11,1%)
e 310.000 notebook (+46,3%).
Numeri che a Capitani servono per affermare che sta avanzando una nuova
organizzazione aziendale. Possibile, il notebook è il primo passo verso
l’automazione della forza vendita, ma è anche vero che sul boom dei portatili
incide anche il fatto che i prezzi sono crollati e oggi un’azienda che deve
procedere all’acquisto di un pc va verso il notebook anche se non ha grandi
progetti informatici. Più interessante, secondo noi, è quel 12,8% di server
venduti in più rispetto allo scorso anno anche se il dato è mitigato da un
effetto sostituzione dovuto al fatto che è cessato il supporto di Nt4 di
Microsoft e h il vecchio Nt non supporta, se non con qualche modifica, le
periferiche Usb. Ma ci sono altri dati che ci allontanano da una visione rosea
della situazione. Il Censis qualche giorno fa ha pubblicato un’analisi dove
parla di “esplosione pulviscolare del sistema socioeconomico”. In pratica tra il
1991 e il 2001 il numero delle imprese individuali, con un solo addetto, è
cresciuto di oltre 800.000 unità con una diminuzione della dimensione media
delle imprese da 4,4 a 3,8 addetti. E’ vero i dati si fermano al 2001 ma
l’impressione è che, visto la crisi economica di questi ultimi anni, la crescita
delle microimprese (che da un altro punto di vista può essere considerata anche
una nuova forma di precariato) potrebbe essere continuata.
Tra l’altro, spulciando fra i dati relativi alle nuove imprese ci sono anche
oltre 15.000 consulenti informatici che in parte probabilmente sono frutto di
una fuoriuscita da aziende It che hanno ridotto il personale. Il succo di tutto
questo è che la crescita dei notebook può anche essere stata alimentata da
fenomeni come quello delle microimprese, che è difficile però
considerare un evento positivo. Anche perché, secondo Assinform, rimangono in
circolazione 1.625.000 imprese non informatizzate.





